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Il centrosinistra non gode di ottima salute dopo le elezioni politiche dell’aprile 2008. La sinistra è scomparsa dal parlamento nazionale, e questo è un grande problema per il Paese, e al Partito democratico non è assolutamente congeniale il ruolo di riferimento per l’opposizione alle destre. Lo dimostrano le amministrative parziali che si sono svolte, normalmente il terreno più congeniale per il centrosinistra, dall’Abruzzo alla Sardegna (ma non dimentichiamo la sconfitta al comune di Roma): mentre i partiti della sinistra recuperano terreno il Pd viene fortemente punito con un’emorragia di voti che mostra come il risultato delle politiche fosse più il frutto del meccanismo elettorale cogente che non una fidelizzazione dell’elettorato. Per questo possiamo dire che anche l’Umbria non è al riparo da sorprese clamorose alle prossime elezioni di giugno. Perché ci sono state difficoltà amministrative (al comune di Perugia e di terni, così come alla provincia di Perugia) e perché la tentazione onnivora del Pd anche nei nostri territori rischia di sgretolare la coalizione e di consegnare molti enti locali alle destre. Ora, di tutto c’era bisogno, meno che di una crisi istituzionale senza precedenti – e di difficile soluzione – in Consiglio regionale, che rischia di paralizzare i lavori a tempo indeterminato e di regalare un protagonismo inusitato al centrodestra, a causa di un quantomeno imbarazzante agire del Presidente Tippolotti. Dopo due riunioni della maggioranza, la situazione è di stallo: un solo consigliere, il sottoscritto, ha chiesto a Tippolotti di dimettersi, mentre solo i Verdi e i due consiglieri della neonata Sinistra per l’Umbria, Lupini e lo stesso Tippolotti, si sono espressi per non cambiare nulla rispetto agli attuali assetti. Altri 15 consiglieri di maggioranza (Pd, Sdi e Pdci), non hanno manifestato fiducia nei confronti del Presidente. Il quale, si sa, vorrebbe che, a latere e non in aula, tutti gli dicessero “stai al tuo posto”, dimostrando che il debutto del suo neonato movimento politico non avviene sotto i migliori auspici, ma semmai rischia di apparire sotto il segno di una tenace volontà di abbarbicamento ai posti di potere e alle poltrone. A nostro avviso solo un gesto di grande responsabilità può togliere dall’empasse la maggioranza di centrosinistra al governo in Umbria e restituire la piena agibilità istituzionale al Consiglio regionale, che altrimenti rischia la paralisi: le dimissioni del Presidente Tippolotti e l’avvio di una riflessione che porti ad un accordo politico rinnovato e dia un segno di svolta al finale di legislatura e un segnale positivo verso le amministrative di giugno. Condividi