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La romana contro la perugina. La rossa Bellillo contro la mora Ferilli. E la mora Ferilli contro il segretario del Pd Veltroni. E’ un match a tre quello che appare oggi sulle colonne di Repubblica. Motivo del contendere, la non concessa autorizzazione a procedere nei confronti della Bellillo dopo una querela della Ferilli. Con conseguente incazzatura della mora militante nei confronti del Pd e di Veltroni. Riassunto: nel 2005 l’attrice romana è testimonial del referendum abrogativo della famigerata legge 40 sulla procreazione assistita. Successivamente, la Ferilli dichiara al settimanale “Gente”: “Rispetto chi pratica la fecondazione eterologa, io, però, non la farei mai...preferisco la strada dell’adozione”. Ed è proprio da questa dichiarazione che parte il calcio volante della Bellillo (esperta di kickboxing): “La Ferilli? Ha preso soldi dai testimonial, ha fatto il suo lavoro e poi, da saggia popolana, piuttosto cha andare all’estero per la fecondazione, decide che il figlio lo adotta qui!”. Parte, così, la doverosa querela della Ferilli: “Non mi sarei mai aspettata di ricevere attacchi personali da una donna che condivideva quella battaglia, da una parlamentare che si autodefiniva comunista. Quella dei soldi è un’accusa falsa e infamante”. La Bellillo a questo punto prima no si scusa, poi ritratta, poi ancora si appella all’immunità parlamentare: “Ho parlato nella cornice della mia attività di parlamentare, chiedo l’immunità”. L’ultima puntata tra Katia la Rossa e Sabrina la Mora è datata 19 dicembre, quando con 347 voti a favore e 8 astenuti, il parlamento concede l’immunità alla Bellillo. Sabrina si altera, e non poco, visto che tra quei voti ci sono proprio quelli del “suo” partito, il Pd. Parte così una lettera di fuoco contro Veltroni: “Per avere giustizia – dice – dovrei forse farmi eleggere in parlamento? Che etica c’è in parlamento, perché deve esistere una casta che umilia i sudditi?”. La compagna Sabrina si sente dunque tradita e umiliata dal suo stesso partito, e infila una citazione di Berlinguer (Enrico), “spesso evocato dal partito della signora Bellillo”. Eccola: “Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi. Credo caro Walter - dice nella missiva -, che questa idea di Berlinguer sia ancora patrimonio tuo e del tuo Partito democratico e quindi mi permetto di chiederti una spiegazione per quel voto a Montecitorio. Non stupiamoci poi se i cittadini sono così schifati. Con affetto Sabrina Ferilli”. Condividi