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Le elezioni regionali in Sardegna e in Abruzzo confermano la giustezza della linea politica di Rifondazione Comunista uscita dal Congresso di Chianciano. I dati evidenziano la tenuta delle forze politiche della sinistra che nelle politiche del 2007 si erano presentate con in simbolo dell'arcobaleno. A fronte di una debacle della coalizione, le forze della sinistra con i propri simboli raddoppiano in percentuale i risultati delle politiche. Nella circoscrizione dell'Abruzzo la sinistra arcobaleno prendeva il 3,2% a fronte dei risultati regionali di Rifondazione Comunista (2,8%), Partito dei Comunisti Italiani (1,8%) e della Sinistra (2,2%) che assegnano, complessivamente, a tutta l'area della sinistra il 6,8%. Stessa cosa in Sardegna con la coalizione che perde con uno scarto di dieci punti contro il centro destra ma che vede Rifondazione Comunista al 3,15%, il Partito dei Comunisti Italiani al 2,0% e la Sinistra per la Sardegna all'1,5%. In totale il 6,7% rispetto al risultato delle politiche della Sinistra e L' Arcobaleno nell'isola ferma al 3,6%. Le regionali evidenziano la tenuta ed il recupero di Rifondazione Comunista rispetto alle regionali precedenti e mantiene da sola quasi tutti i voti della Sinistra Arcobaleno. Dati e numeri che testimoniano la vitalità della sinistra nonostante lo tsunami del 2007 e le strategie bipartisan di chi vuole estromettere dallo scenario nazionale le forze politiche comuniste, anticapitaliste e della sinistra di alternativa. Innegabile il tracollo del progetto moderato, maggioritario, improntato all'autosufficienza del PD che persevera inutilmente nella pratica di annientare la sinistra, vedi l'accordo per la legge elettorale per le europee, mentre alla sua destra l'elettorato moderato continua a votare la PdL con un unico risultato: che la semplificazione del quadro politico invocata da Veltroni si traduce in una sostanziale invincibilità di Berlusconi. Anche l'Italia dei Valori, dopo l'exploit delle regionali in Abruzzo ed i sondaggi che la davano quasi al 10%, esce fortemente ridimensionata dalle urne sarde, ben al di sotto del paventato riequilibrio con il Partito Democratico. Lo straordinario risultato dell'UdC, questa si al 10%, sconfessa invece quanti pensano di costruire in Umbria e nel Paese un nuovo centro sinistra senza sinistra. Il partito di Casini tira quando è in coalizione con la PdL, una collocazione che rappresenta l'alveo naturale di una forza politica sostanzialmente di centro – destra mentre al di qua del guado il nulla. Un elemento di riflessione per la coalizione che governa l'Umbria che in più di un'occasione ha rischiato di impantanarsi su una prospettiva politica sterile e strumentale, in definitiva, alla ricollocazione di alcuni soggetti orfani della politica. Il trend elettorale di Rifondazione Comunista in Abruzzo e Sardegna ci indica con chiarezza una netta inversione di tendenza in termini elettorali: infatti dopo la debacle delle liste dell'arcobaleno Rifondazione recupera il 55% dei voti in Abruzzo sulle regionali ed il 75% in Sardegna. Un recupero che, dati i livelli delle precedenti regionali raggiunti dal PRC, induce a ritenere che ancora oggi il nostro partito è in grado di svolgere un ruolo determinante sia sul piano della proposta politica sia su quello del consenso, sia dentro la coalizione sia fuori da essa. Andrea Caprini Resp. Organizzazione PRC – SE Perugia Condividi