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di Daniele Bovi Un cortocircuito istituzionale come quello che sta scatenando la tragicommedia Tippolotti non si ricordava da tempo. Da pochi minuti si è conclusa la riunione dei capigruppo in Consiglio che avrebbe dovuto mettere un punto fermo sulla questione. E invece. E invece il tutto si è infognato in un pantano inimmaginabile. Fatto sta che il Consiglio di martedì prossimo, che avrebbe dovuto discutere il bilancio, non si farà più. Tutto rimandato al 24 febbraio. La grana politica si è fatta enorme. Il presidente Tippolotti, in apertura di riunione, avrebbe detto questo in sostanza: “Scusate, mi sono sbagliato, non volevo dire quello che ho detto nella lettera”. La ormai famigerata lettera di Tippolotti a tutti i consiglieri regionali, si concludeva con il presidente che diceva di attenersi alla volontà del Consiglio per quello che riguarda il suo futuro. “Mi sono spiegato male – ha detto Tippolotti in sostanza -. Ho sbagliato: volevo dire che l’assemblea si sarebbe dovuta esprimere con un documento sorretto da 16 firme per il proseguimento del mio mandato”. Insomma, un casino enorme, scatenato proprio da quella lettera, con un Consiglio che si ritrova di fatto bloccato, impossibilitato a muoversi fino a quando il nodo, non si sa come, verrà sciolto. Durante la riunione il capogruppo dei democrats Rossi ha preso atto della situazione di impasse, facendo partire pochi minuti dopo una mail a tutti i capigruppo di maggioranza: “La riunione dei capigruppo di maggioranza – dice Gianluca Rossi nella mail – è convocata per lunedì 16 alle 12.30 presso la sede del gruppo Pd con il seguente ordine del giorno: ‘Situazione politica in consiglio regionale’. Fraterni saluti”. Quasi surreale quel “fraterni saluti”, in una situazione dove di fraterno c’è davvero poco. Anche i capigruppo del centrodestra hanno preso atto, con Fiammetta Modenache dice alla maggioranza: "Se non ce la fate a trovare un accordo, va bene il rinvio". Più sferzante Enrico Sebastiani, che rivolto a Tippolotti dice: "L'unica via d'uscita è che ritiri quella lettera". Sì ciao. Fatto sta che il Consiglio di martedì è saltato e che la maggioranza si riunirà lunedì mattina per aprire quella che si configura come una vera e propria verifica di maggioranza. Insomma, i capigruppo hanno preso atto dell’impasse politico scatenato dalla missiva di Tippolotti e hanno deciso di aprire una vera e propria verifica. Con un traduzione dal politichese più terra terra, il suk di palazzo Cesaroni è aperto, e le trattative andranno avanti per una decina di giorni a questo punto. Tutto questo mentre nel Palazzo non si parla d’altro. Alla buvette questa mattina era tutto un ciacolare di dirigenti e politici. “Mai vista – dicono alcuni mentre sorseggiano un caffè – una cosa del genere”. Mentre si racconta di un presidente Lorenzetti sempre più incazzato. Incazzato nero. Condividi