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NARNI - Il capogruppo di Rifondazione Comunista al Comune di Narni, Alfonso Morelli, vuol vederci chiaro sull'affare Agrivillage e per questo ha presentato un'interrogazione indirizzata al sindaco e al presidente del Consiglio comunale facendo loro notare che ad oggi la discussione a livello istituzionale su questo argomento è ancora embrionale e soprattutto non è ammissibile che un intervento del genere, che avrà effetti consistenti sul tessuto socio-economico del territorio e la cui inaugurazione è prevista per il 2010, "non sia ancora stato reso pubblico ed ampiamente partecipato in tutti i suoi dettagli mentre chi lo propone lo da già per realizzabile". Morelli, si riferisce ad un "Centro espositivo permanente, stile rinascimentale, del Made in Italy alimentare", da realizzarsi su un'area di intervento di "220.000 mq con Spazi Espositivi e di vendita di 35.000 mq, Spazi ricettivi di 5.000 mq, Spazi ristorazioni di 4.000 mq, Uffici, formazione e foresterie di 2.500 mq, Centro congressi di 1.500 mq, Spazi logistica di 15.000 mq, Spazi ludici per bambini di 700 mq.", per cui rimangono, per deduzione, 157.000 mq che dovrebero essere destinati a parcheggi. Dati questi, spiega nella sua interrogazione, ottenuti in commissione di recente, ma che erano da tempo presenti in in sito internet ( http://www.globalresol.com/narni_agrivillage.php), anche se ad oggi non risulta esistere una pianificazione strategica comunale tale per cui sia stato elaborato un programma che preveda una sequenza di fasi ben stabilite per il rilancio del commercio, del turismo e del lavoro, né risultano essere stati proposti metodi, strumenti, risorse, e obiettivi specifici per gli stessi settori. In conseguenza di ciò il capogruppo di Rifondazione Comunista chiede con la sua interrogazione: - di rendere pubblico il prima possibile il progetto in esame; - di iniziare una discussione approfondita sul progetto nelle dovute sedi istituzionali; - di iniziare un percorso di discussione partecipato come previsto dal protocollo Agenda21; - di ottenere il parete delle associazioni di categoria soprattutto del commercio, dell'artigianato, del turismo e del lavoro; - la garanzia della provenienza dei fondi di investimento; - il piano industriale della società; - l'impatto ambientale dell'opera; - la quantità e la qualità occupazionale. Condividi