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PERUGIA - Nella scuola, negli ultimi due anni, ventimila docenti precari hanno perso il posto di lavoro. Quest'anno - mettendo insieme gli effetti dei decreti e i pensionamenti - gli insegnanti precari che non saranno confermati nella nomina potrebbero essere di altri ventimila. A questi, poi si dovranno aggiungere altri 8 mila dipendenti dell'Ata, gli impiegati amministrativi e tecnici della scuola. Il dato emerge da una ricerca che la Uil Scuola ha condotto sull'andamento del personale precario nella scuola negli ultimi cinque anni. Nel 2007 circa 8.600 insegnanti non sono state confermate nelle nomine, nel 2008 sono state 11.628. Per il prossimo anno scolastico la riduzione di organico prevista dalla legge 133/08 e' di circa 43.000 docenti. In base alle proiezioni dello studio Uil, se si ipotizzano, sulla base delle serie storiche, circa 23.000 pensionamenti, il numero di chi non conseguira' alcuna nomina potra' arrivare a 20.000 persone (con forti variazioni nelle diverse regioni dovute alla presenza o meno di precari). Nella scuola - si legge nella ricerca Uil Scuola - la percentuale di precari che rischia di perdere il posto di lavoro e' pari al 15% del totale. Di fatto, in poco meno di tre anni, si sono ridotti gli effetti delle ultime immissioni in ruolo del 2006 e oggi lavorano nella scuola oltre 130 mila insegnanti precari. Di questi un quinto lavora con un contratto a tempo determinato annuale (per l'intero anno scolastico) mentre la stragrande maggioranza (quasi 110 mila) lavora con un contratto fino al termine delle lezioni (da settembre a giugno). Condividi