di Nicola Bossi Tommaso Ciacca, medico anestesita all'Ospedale di Spoleto ed esponente dei Radicali, ha assistito fino alla fine il sardo Giovanni Nuvoli, malato di Sla e che si è rifiutato di essere nutrito con il sondino. Sul caso di Eluana Englaro non è entrato direttamente in prima persona ma ha studiato attentamente il caso. Ciacca in base alla sua esperienza medica e personale. secondo lei Eluana Englaro ha sofferto prima di morire di fame e di sete? "Una premessa: per me conta la volontà del paziente. Aspetto che in questo caso terribile è passato in secondo piano. Comunque, Eluana dopo 17 di coma vegetativo permanente aveva una corteggia celebrare ridotta ad una stato essenziale: a funzioni primitive. Questo gli consentiva di respirare autonomamente, di avere funzioni in fatto di dormi e veglia. Ovvero aprire gli occhi la mattina e di chiuderli la sera, senza però essere presente a se stessa. Detto questo: il dolore come noi lo intendiamo è formato da stimoli della periferia che la corteccia celebrare poi elebora. Per Eluana questo non era possibile perchè la periferia e il cervello non era più collegati tra loro. E poi c'erano medicinali che gli hanno consetito di evitare spasmi e l'attivarsi di crisi epilettiche dovute al trauma cranico che subì 17 anni fa". Niente dolore quindi almeno nella concezione che abbiamo noi. Lei ha detto anche una cosa molto importante e che farà discutere: la morte per fame e per sete è da considerarsi meno traumatica di tante altre per un paziente sano. Perchè? "Attenzione: meno traumatica e dolorosa in fatto di sensazioni. E' provato scientificamente che dopo diversi giorni di mancata alimentazione il cervello raffredda sempre di più le sensazioni del dolore. Questo non si può dire del fisico che muta radicalmente, stravolgendosi". Anche nel caso di Eluana, in molti quelli che volevano tenerla in vita in fondo erano convinti che da uno stato di coma si può tornare alla vita. Le televisioni tutti i giorni portavano casi. Era possibile un risveglio per Eluana? "La casistica è molto chiara in fatto di pazienti in coma vegetativo permamente. Non c'è traccia di un risveglio dopo 10 anni di questa condizione. E nel caso di Eluana l'incidente stradale aveva compromesso fisico e cervello in maniera irreversibile. Il fatto che Beppino, il padre, abbia sempre preservato l'immagine della figlia, la dice lunga sulla situazione clinica della ragazza". Lei non è rimasto sorpreso della morte in così pochi giorni di Eluana: appena tre. Nonostante Nuvoli, da lei assistito ci mise due settimane prima di morire di fame e di sete. Come mai? "Nuvoli era devastato dal male, ma aveva una resistenza fisica molto alta. Ma un fisico come quello di Eluana dopo 17 anni di coma era votato ad una decadenza immediata nonostante i valori sembrassero normale. E' bastata una scintilla per far cadere il quadro clinico". Ciacca per lei, medico e radicale, conta tantissimo la volontà del paziente. Ma per quanto riguarda Nuvoli fu lui ad esprimerla in prima persona. Ad Eluana questo non fu possibile. Lei, se avesse potuto, l'avrebbe assistita lo stesso in questo viaggio verso la morte? "Il codice deontologico dei medici, articolo 36 mi sembra, afferma che il medico deve tenere conto del volere del malato. Mi attengo non solo alla mia coscienza ma anche alle regole della categoria. Nuvoli, pur con mille difficoltà, disse di voler morire a magistrati, familiari, giornalisti e insomma possiamo dire al mondo. Pur con tanta fatica perchè poteva comunicare attraverso un computer che leggeva i movimenti dei suoi occhi. Eluana ha fatto lo stesso, ma quando era sana. Se si legge la sentenza è documentata alla perfezione il suo volere comunicato ad amici, parenti. Quindi il suo diritto a non rimanere il quelle condizioni è giusto che sia stato rispettato". Serve una legge o basta il parere documentato di una persona per dire basta alle terapie e quindi alla vita? "E' un tema che deve essere approfondito in maniera serio. Certo è che non va bene la legge che si stava per approvare in Parlamento che penalizzerebbe anche quei malati terminali presenti a se stessi. Come Welby e Nuvoli". Condividi