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UDINE - Eluana Englaro si è spenta nella clinica la Quiete di Udine alle ore 20,10 di questa sera. La giovane in coma da 17 anni non l'ha voluta dare vinta ai suoi persecutori e, prima che l'accanimento nei suoi confronti potesse poseguire, ci ha lasciati al quarto giorno di applicazione della procedura che l'ha accompagnata alla morte. Al padre, Beppino, hanno negato perfino il conforto di stare vicino alla figlia in un momento tanto importante. Infatti si trovava a Lecco dove domani per un processo che si serebbe dovuto svolgere domani perché qualche anima pelosa aveva pensato bene di fargli togliere la patria potestà sulla figlia. Un processo a questo punto del tutto inutile, ma una ferita che resterà per sempre nel suo animo. Non contenti di ciò i suoi persecutori si sono scatenati ancora di più all'arrivo della notizia delle fine di Eluana. Infatti, davanti alla clinica dove ha trascorso glui ultimi giorni della sua vita, si erano raccolti un centinaio di fanatici militanti del movimento per la Vita che hanno rumoreggiato a lungo, prima di mettersi a pregare. Non meno impietosa la reazione del Vaticano, con il cardinale Barragan che ha commentato: "Che il Signore perdoni chi l'ha portata a questo punto". In un primo tempo sembrava migliore la reazione al Senato, dove era in discussione il disegno di legge del governo studisto apposta per bloccare la procedura e rendere nulla una sentenza sovrana della magistrature. Dopo un minuto di raccoglimento che ha uniti tutti i senatori, ci ha pensato bene il berlusconiano Quagliariello ha riaccendere la polemica esclamando: "E' stata ammazzata!". Per tutta risposta si è guadagnato la replica indignata della Finocchiaro: "Adesso basta. Avete strumentalizzato su tuttu". Del resto Quagliariello non ha fatto altro che anticipare il suo capoccia Berlusconi che ha parte sua ha dichiarato che è stata "Resa impossibile l'azione per salvarla". Condividi