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PERUGIA - Anche in Umbria i medici della CGIL, in compagnia della stragrande maggioranza dei medici di ogni orientamento politico, culturale e religioso, NON denunceranno i clandestini che decidono di farsi curare. Non utilizzeranno la facoltà di denuncia prevista dall'emendamento della Lega Nord sul Ddl Sicurezza varato dal Governo. Lo affermano in una nota Nicola Preiti e Paolo Giovenali, della Segreteria Regionale FP CGIL Medici, che sostengono tuttavia che ciò non basta e chiedono alla Regione di assumere provvedimenti immediati per vincolare tutte le strutture del SSR, perche "in nessuna struttura sanitaria della Regione Umbria anche convenzionata, un cittadino clandestino deve rischiare di essere denunciato solo per aver richiesto delle cure". Per il sindacato sarebbe anche opportuno che in ogni presidio sia esposto al pubblico un cartello che declami questo principio tranquillizzando chi ha bisogno di cure. Questo per tre motivi: - Il rischio di denuncia di per se, rappresenta una grave lesione del principio di universalità del diritto alla salute. Si pensi che nel nostro ordinamento lo stesso obbligo di referto non si applica quando si espone la persona assistita a procedimento penale. Risulta quindi prevalente l'obbligo di rispetto dei doveri deontologici di tutela e di salvaguardia della salute. - Il rischio di denuncia priva nella sostanza dei cittadini della possibilità di accedere alle cure. Li porta a rivolgersi ad un mercato (questo si) clandestino, costoso e quindi non a tutti accessibile, e fuori controllo. - i cittadini clandestini che non si curano mettono a rischio anche la nostra salute. Malattie come l’AIDS, la Lue, la Tubercolosi ecc, che hanno un’alta incidenza negli stranieri, potrebbero andare fuori controllo ed aumentare la loro incidenza nella popolazione generale. Si tratta di un provvedimento razzista - concludono Preiti e Giovenale - va quindi contro anche ai cittadini italiani. "Esso esprime non solo la cultura, di una parte almeno, del Governo, ma denuncia il fallimento politico sia sul versante del controllo dell’immigrazione che su quello della sicurezza: ed erano i loro punti forti!" Condividi