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Era un sorvegliato speciale con obbligo di domicilio nel comune di Perugia, perché resosi responsabile, tra l'altro, di reati contro il patrimonio, ma non disdegnava di compiere rapine. Tra il 4 ed il 6 febbraio scorso aveva messo a segno tre colpi, in una tabaccheria, un bar ed una farmacia del perugino. Identica la tecnica, si presentava cammuffato con cappuccio ed occhiali da sole, armato di coltello - in un'occasione usato anche contro uno degli avventori della tabaccheria trattenuto come ostaggio - e si faceva consegnare il denaro. Complessivamente nelle tre rapine, una delle quali andata a vuoto per la reazione del titolare che lo aveva messo in fuga brandendo un posacenere, aveva raggranellato 1.300 euro. Per sviare i sospetti, essendo lui perugino, si rivolgeva ai titolari parlando in siciliano, diceva di volere 'i piccioli'. Gli uomini del servizio antirapina della questura di Perugia lo hanno sorpreso in centro storico, mentre si stava preparando all'ennesimo colpo. "Fondamentale per l'identificazione - ha evidenziato Marco Chiacchiera vice capo della mobile - le testimonianze di quanti hanno assistito ai fatti e le indicazioni della gente che hanno consentito di risalire ad un preciso identikit ed anche i filmati esaminati negli esercizi visitati dal rapinatore". Condividi