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Questo inverno si sta finora confermando come uno tra i più instabili, freddi, nevosi e piovosi degli ultimi 50-60 anni. L'attuale febbraio poi sembrerebbe ricalcare, in grandi linee, quello del 1956 che si caratterizzò per le nevicate eccezionali che investirono l'Italia. Lo riferisce il metereologo, colonnello Paolo Ernani, spiegando che la prevista forte anomalia del campo della pressione in quota, localizzata sulla nostra penisola, aprirà infatti la strada all'ennesima forte irruzione di aria gelida polare che farà letteralmente crollare le temperature di 12-13 gradi con le minime che potrebbero toccare punte di 9-10 gradi sotto zero specie al nord, su parte di Umbria e Toscana e lungo le regioni adriatiche. Le basse temperature saranno responsabili non solo di diffuse gelate ma pure di abbondanti nevicate che imbiancheranno gran parte dei rilievi delle regioni italiane a quote molto basse e probabilmente la neve arriverà anche nelle zone pianeggianti del nord e delle regioni adriatiche, su parte di quelle centrali, sulla Sardegna orientale e al meridione. La punta massima dei fenomeni e del freddo si dovrebbe raggiungere nel periodo compreso tra il 12 e il 15 febbraio circa. Condividi