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di Nicola Bossi E' proprio inquieto questo Pd Umbro. Ogni giorno arriva una notizia che divide invece di unire. L'autocandidatura di Paparelli alla Provincia di Terni è totalmente destabilizzante per i livelli provinciali, comunali di Terni, ma anche per il regionale. Paparelli, insegnante ex Psdi, ex Diesse, con la sua candidatura vuole mandare all'aria il progetto di non fare le primarie all'interno del Pd nelle due province. Avrebbero scelto il candidato i vari delegati provinciali. Ora però cambia tutto. E gli ex della Margherita a questo punto si sono di molti incazzati. Un brutto termine, ma quello giusto almeno dai boatos che arriva da Terni. Paparelli sfida l'accordo: la Provincia di Terni ad moderato dell'area ex Margherita. Per essere democratici i "bianchi" avevano individuato due candidature: l'assessore regionale Liviantoni e Polli; quest'ultimo sarebbe uscito vincitore dalla competizione interna. E invece no. Paparelli non è certo un cavallo solitario: la sua mossa è stata studiata affondo da un gotha politico che rappresenta il 90 per cento dei diessini. E tutto questo perchè loro volevano comunque le primarie interne sapendo che qualche chance rispetto all'accordo da servire freddo l'avrebbero avuta. E ora? Non si torna più indietro lo sanno in molti. Di Girolamo, candidato al municipio di Terni e reggente provinciale, non potrà chiedergli un passo indietro. Si va alle primarie. E se gli ex Margherita perdono vorranno essere risarciti. Condividi