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di Nicola Bossi Quei Comunisti Italiani che non ti aspetti. Sono stati i primi a sostenere la linea della continuità con le passate amministrazioni di centrosinistra - una coraggiosa via, diversa dalle altre forze di sinistra - e sempre per primi hanno indicato sindaci non propri come nel caso di Perugia e Marsciano. Ma questo non vuol dire che sono disposti a subire di tutto. E con grande chiarezza lo dicono in una nota per la prima volta combattiva e orgogliosa: "E' chiaro - scrivono - che i rischi per la compattezza della coalizione di Centro sinistra derivano da quello che accadrà nel Parlamento sulla legge europea e di questo il PD, anche a livello umbro non può non preoccuparsene per primo". Per questo ieri non hanno partecipato al tavolo locale organizzato dal coordinatore del Pd Giacomo Leonelli. Ma c'è un altro aspetto che turba il Pdci a cui era stata affidata la stesura di un programma di coalizione: "Resta inoltre incomprensibile - scrivono i comunisti italiani - il motivo per il quale, invece di coadiuvare la stesura di una bozza di programma per la coalizione con proposte oggettivamente importanti , affidata unitariamente al coordinamento del PdCI, sia stata improvvisamente elaborata una piattaforma programmatica che ha bypassato questa impostazione di lavoro". E ancora: "Per parte nostra confermiamo che stiamo predisponendo in tempo utile per lo svolgimento delle primarie, pur con la pesante interferenza delle modificazioni elettorali, una bozza di sintesi, che recherà tratti sostanziali ed indiscutibili di marcata discontinuità rispetto al precedente periodo amministrativo ed in conseguenza di una drammatica e globale situazione di crisi: indicando perciò occasioni di sviluppo nuove per Perugia negli anni a venire. Proponiamo alla coalizione e alla generalità dei cittadini proponiamo di chiamare il programma per i prossimi anni, senza equivoci," il programma per la città nuova". Condividi