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"I Comuni umbri non sono in grado, almeno nei due terzi dei casi, di predisporre bilanci di previsione credibili e capaci di fornire ai cittadini i servizi necessari ed i volumi di investimento senza i quali la crisi economica in atto rischia di essere fortemente amplificata": lo ha dichiarato il presidente dell'Anci Umbria, Paolo Raffaelli, al termine della riunione dell'ufficio di presidenza dell'associazione che si è tenuta oggi a Perugia. "A produrre questo appesantimento insopportabile della situazione - ha aggiunto Raffaelli - sono le scelte del ministero dell'Economia sull'irrigidimento del patto di stabilità e sull'impossibilità per i comuni di reinvestire le risorse derivanti dalla vendita degli immobili di proprietà municipale. Queste impostazioni vessatorie nei confronti dei Comuni, che ne intaccano l'incomprimibile autonomia istituzionale devono essere radicalmente modificate, come richiesto unanimemente da tutte le componenti dell'Anci nazionale, senza distinzione di orientamento politico". Alla vigilia della riunione nazionale dei coordinatori regionali Anci di domani a Roma, e in vista della riunione del consiglio nazionale dell'Anci di dopodomani, l'ufficio di presidenza dell'Anci Umbria ha approvato un ordine del giorno che ripropone le linee degli interventi già proposte dall'Anci nazionale al presidente del Consiglio ed al ministro dell'Economia. "I Comuni umbri - ribadisce, tra l'altro, il documento - sostengono l'impegno dell'Anci nazionale nei confronti della presidenza del Consiglio e del ministero dell'Economia per una necessaria e rapida inversione di rotta che consenta ai Comuni di predisporre entro il 31 marzo bilanci di previsione veri e utili per i cittadini e per l'economia nazionale". Condividi