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Rifondazione comunista dell’Umbria condivide l’operato dell’assessore regionale Mascio e sostiene le posizioni che ha assunto nel braccio di ferro aperto con Trenitalia per quanto riguarda gli aumenti che entreranno in vigore dal 1 febbraio per i biglietti e gli abbonamenti nelle tratte sovra regionali. Aumenti, del 7 per cento, che peseranno sulle tasche dei tanti pendolari che utilizzano il treno come mezzo di trasporto per recarsi quotidianamente al lavoro. La Regione Umbria aveva deciso di bloccare le tariffe e non procedere ad aumenti tariffari per i trasporti nell’ambito delle misure messe in campo per affrontare la grave crisi mondiale che va a colpire fortemente il tessuto produttivo umbro. Trenitalia, invece, procede ad aumenti ingiustificati e odiosi per i bilanci sempre più magri dei cittadini. Per questo Rifondazione comunista dell’Umbria si schiera al fianco dei comitati dei pendolari che saranno a Roma il 4 febbraio a chiedere al governo un impegno per mantenere i treni per i pendolari che sono a rischio con la linea direttissima per Roma, un investimento sulle infrastrutture umbre, e appoggia la richiesta a Trenitalia di recedere dagli aumenti programmati. I lavoratori pendolari hanno bisogno di risposte efficaci e concrete alla reale prospettiva di un peggioramento delle condizioni di vita che la crisi della globalizzazione neoliberista sta portando con sé. Per questo il Prc è pienamente d’accordo con l’assessore Mascio nella possibilità di non sottoscrivere il contratto di servizio con Trenitalia se l’azienda non recederà dall’ipotesi di aumenti dei biglietti e degli abbonamenti sulle tratte sovra regionali. Stefano Vinti Presidente gruppo regionale Prc Condividi