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PERUGIA - Anche quest’anno i festeggiamenti per San Costanzo, patrono di Perugia, hanno fatto registrare un’alta presenza di cittadini e di quanti hanno voluto rendere omaggio al santo degustando una delle eccellenze della tradizione culinaria perugina, il torcolo. In tanti hanno affollato le vie del centro storico, approfittando della chiusura di uffici e scuole e del bel tempo, per incontrarsi su corso Vannucci, all’interno delloi stand appositamente allestito dalla Federazione panificatori di Confartigianato Imprese Perugia, per trascorrere insieme questo momento di festa e di aggregazione dedicato al santo patrono. Accompagnato dal vin santo, il dolce a base di pasta di pane, arricchito con canditi, uvetta ed anice, è stato il protagonista assoluto di questo evento, che ormai da anni si ripete rappresentando un appuntamento fisso nell’ambito delle tradizioni umbre. Alla presenza del sindaco Renato Locchi e di Angelo Morelli, presidente comunale di Confartigianato Perugia, trenta imprenditori, tra panificatori e pasticcieri, hanno dato il loro contributo, preparando, secondo una ricetta riproposta fedelmente, la caratteristica ciambella, incisa con i cinque tagli rappresentanti le cinque porte di Perugia, che dovrebbero riprodurre la corona di fiori che fu messa sul collo del collo decapitato del santo, con l’intenzione di nasconderne il martirio. “La Confartigianato – ha dichiarato il presidente Angelo Morelli – è sempre stata in prima fila nell’organizzazione di questo evento grazie anche alla stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e con le tante associazioni che sono parte attiva del progetto”. “L’obiettivo che Confartigianato si pone – ha proseguito Morelli – è quello di riportare in auge le tradizioni storiche legate al torcolo e al santo patrono”. I progetti messi in atto da Confartigianato sono andati, però, oltre la semplice ricorrenza annuale, dal momento che l’ente ha intrapreso un percorso volto a fare del torcolo perugino un prodotto artigianale tipico, in grado di superare le barriere regionali e di far conoscere questa particolarità dolciaria umbra all’interno del più vasto scenario nazionale. Condividi