regione-umbria-1.jpg
Lanciano l'allarme Dap per il settore delle cooperative sociali umbre, Confcooperative e Legacoop, secondo le quali ''nel Documento annuale di programazione 2009-2011 le cooperative sociali di tipo A sono le uniche a subire un aggravio contributivo''. In una nota congiunta, Federsolidarieta'-Confcooperative ed Arcst-Legacoop Umbria esprimono il proprio malcontento riguardo al Dap approvato in commissione regionale e che sara' discusso in consiglio venerdi' prossimo. ''Abbiamo condiviso - dicono le due centrali cooperative - nel tavolo generale del Patto per lo sviluppo la scelta operata dalla Regione di mantenere inalterata la pressione fiscale alle imprese in questo periodo di crisi, congelando la situazione al 2008. Questa scelta pero' lascia penalizzate le sole cooperative sociali tipo A, ovvero quelle imprese che svolgono servizi socio-sanitari, assistenziali e rivolti all'infanzia per le quali dal 2006 vige un sistema di esenzione Irap che la legge finanziaria regionale 2007 aveva prorogato esclusivamente per il 2008''. Una decisione, quella contenuta nel Dap, che ''aggrava una situazione gia' resa particolarmente precaria dal mancato recepimento della seconda fase del tariffario regionale e del nuovo contratto di lavoro delle cooperative sociali, portando quindi ad una situazione di crisi generale del settore che produrra' inevitabilmente effetti sulla qualita' e sui livelli di erogazione di servizi essenziali socio-sanitari a tutti i cittadini dell'Umbria''. Secondo le due centrali cooperative, ''al Dap dovrebbe far seguito una legge regionale che sancisca la proroga di tale regime di esenzione nel 2009''. L'entita' complessiva dell'operazione di 2,5 milioni di euro, una quota marginale rispetto all'intera partita, ma si tratta di una cifra estremamente importante per le cooperative sociali dell'Umbria nei cui bilanci le spese relative alle retribuzioni dei 5.000 soci lavoratori incide per una percentuale vicina al 90 per cento. Condividi