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Sarà cassa integrazione per 1.600 operai della ThyssenKrupp Acciai speciali Terni. L'annuncio è arrivato ieri con la presentazione del piano trimestrale di gestione della crisi da parte della direzione aziendale della multinazionale tedesca alle Rsu dello stabilimento e ai sindacati dei metalmeccanici, Fiom, Fim, Uilm, Ugl e Fismc di Terni. Il management di viale Brin intende infatti dichiarare lo stato di crisi per l'intero stabilimento, aprendo una finestra di Cig ordinaria di 13 settimane (ovvero ulteriori 130mila ore che si aggiungono alle 70mila già definite a dicembre). La cassa interesserà circa un terzo degli addetti diretti, con fermate alternate nelle varie aree di produzione, ma un'incidenza maggiore sulle aree “a caldo”. La causa di questa situazione di grave allarme è naturalmente il drastico calo degli ordinativi e quindi della produzione che nel 2009, secondo le ultime previsioni dell'azienda basate sulla situazione attuale, potrebbe attestarsi sulle 600mila tonnellate annue, quindi ben al di sotto dell'ultima previsione già rettificata che era di circa 900mila. Si tratta in ogni caso – è bene ribadirlo – di valori ipotetici che possono subire variazioni sostanziali a seconda dell'andamento della crisi. Certo è invece che anche per i circa 600 impiegati della Thyssen Krupp si avvierà il ricorso alle ferie forzate, come sta già avvenendo da tempo per gli operai. “Il quadro generale è molto serio e tende a peggiorare – commenta Michele Dettori, coordinatore Fiom Cgil della Rsu Tkl-Ast – e a fronte di questa situazione l'azienda sta rispondendo con una programmazione improvvisata, che alla lunga rischia di danneggiare la produzione anche dal punto di vista qualitativo”. Ma le maggiori preoccupazioni della Rsu al momento sono per i lavoratori precari (circa 300 in Ast tra apprendisti, tempi determinati e interinali). “Se la situazione non migliora – confessa Dettori - temiamo sia difficile assicurare la conferma di tutti i rapporti in essere e su questo intendiamo incalzare l'azienda”. I sindacati infatti stanno lavorando alacremente, valutando con attenzione le diverse proposte in campo, sia aziendali che delle organizzazioni sindacali stesse, tra cui l'anticipazione dei piani formativi per compensare le giornate di fermo degli interinali e degli apprendisti. A confortare il sindacato c'è però la “grande attenzione e partecipazione” dei lavoratori. “A loro – spiega ancora Michele Dettori - stiamo cercando di fare capire che in questo momento è necessario un grande sforzo di solidarietà, anche se questo comporta uno svantaggio personale, ad esempio nella fruizione delle ferie arretrate”. Infine, un passaggio sulle aziende controllate. Per quanto riguarda il Tubificio, dopo i provvedimenti di riduzione della turnistica già presi a dicembre, oggi l’azienda propone il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per 13 settimane, come in Ast. Invece, per il momento sono fuori da questi provvedimenti Titania, Sdf e Aspasiel, “aziende che – avverte ancora il coordinatore Fiom della Rsu - non sono comunque immuni da questa crisi e quindi vanno tenute sotto stretta osservazione”. Il confronto proseguirà stasera alle ore 19.00 presso l’azienda, dove è fissato un nuovo incontro tra sindacati e management Tkl-Ast. Condividi