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CITTA' DI CASTELLO - Il significato della Giornata della Memoria è quello di sempre: mettere a disposizione di studenti e comunità un’occasione per riflettere su eventi drammatici, che portarono il mondo all’interno di un momento buio della storia, in cui furono negati i diritti fondamentali delle persone, sulla base di pregiudizi razziali o politici. Il 26 gennaio ribadiamo il valore dei principi di uguaglianza e rispetto della vita umana. Lo facciamo anche oggi, in un frangente internazionale difficile. Pur non essendo paragonabile lo sterminio del popolo ebraico e la Shoa con quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza, con la Giornata della Memoria riaffermiamo il valore della pace, l’assurdità della guerra che colpisce soprattutto popolazioni inerti e bambini, impegnandoci ognuno a costruire un futuro in cui non ci sia spazio per le armi ma per il rispetto e la tolleranza. Un compito che spetta soprattutto alle nuove generazione, perché saranno loro a decidere se si potrà vivere in un mondo senza violenza e soprusi”: con queste parole il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini ha aperto l’iniziativa che si è svolta questa mattina (martedì 27 gennaio) presso l’Auditorium di Sant’Antonio, cui hanno assistito molti studenti delle scuole superiori. Nella stessa sede è stato presentato terzo quaderno dell’Istituto storico Venanzio Gabriotti “Ricordi di prigionia”, nel quale viene raccontata l’esperienza di Lorenzo Rubechi e “Venti mesi sotto la tirannia” di Ferdinando Lazzari. La pubblicazione è stata curata da Alvaro Tacchini e realizzata da Istituto di Istruzione Superiore “Patrizi-Baldelli” e Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche di Città di Castello. “Fine dell’istituto” ha detto il presidente del Gabriotti Sergio Polenzani “non è soltanto la ricerca e la catalogazione di documenti di interesse storico locale, ma soprattutto promuovere nelle giovani generazioni una sensibilità e una conoscenza approfondita di quanto accadde durante il secondo conflitto mondiale. Le testimonianze che stiamo raccogliendo e editando sono uno strumento per trasmettere direttamente dalle parole dei protagonisti la brutalità della guerra, di ogni guerra. Con un approccio simile stiamo lavorando all’organizzazione del prossimo 9 maggio, data in cui si ricorda il sacrificio di Venanzio Gabriotti, pensando di leggere in pubblico gli elaboratori degli studenti che si classificheranno al concorso”. Dopo l’introduzione di Ermanno Bianconi, presidente dell’Associazione Storica Alta Valle del Tevere, sono stati letti brani scelti da Silvano Granci (Politheater) con l’accompagnamento musicale del pianoforte digitale di Marco Marconi della Scuola Comunale di musica “Puccini”. Condividi