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GUALDO TADINO - E' stato illustrato stamani a Gualdo Tadino, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Comune, il primo programma operativo sulla non autosufficienza per il 2008. All’incontro in questione erano presenti il Presidente della Conferenza degli Assessori, Gianluca Graciolini, i Sindaci o loro delegati dei Comuni di Gubbio, Gualdo Tadino, Fossato di Vico, Sigillo, e Scheggia, il Direttore Generale della ASL 1 Vincenzo Panella, il Direttore del Distretto Socio-sanitario Alto Chiascio, Paola Biraschi e Rita Cecchetti responsabile del servizio sociale della Asl1. Nella circostanza sono stati illustrati, oltre la filosofia che ha mosso la programmazione, tutti i nuovi interventi socio-sanitari previsti per questo vasto territorio nel campo della non-autosufficienza e della disabilità, misure che verranno messe in campo da subito in forma condivisa ed integrata, a seconda della proprie specifiche competenze, dalla Asl e dai Comuni interessati. Le risorse assegnate a tale fine dalla Regione alla ASL1 Umbria – Distretto Alto Chiascio (oltre 264 mila euro) sono aggiuntive rispetto a quelle già destinate in favore delle persone non autosufficienti e sono finalizzate alla copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio-sanitaria; l’80% di queste è stato vincolato per le prestazioni di assistenza domiciliare e semiresidenziale, mentre il restante 20% è da destinarsi ai servizi di trasporto per le situazioni più gravi come ad esempio il trasporto per i due centri diurni per l’Alzheimer di Gualdo e Gubbio. Il Programma Operativo di avvio sperimentale, calibrato su logiche di compatibilità e sostenibilità, impegna la ASL e l’Ambito a rimodulare e riqualificare l’attuale offerta e ad avviare contemporaneamente nuovi servizi. Per questo motivo e per rendere coerente la rete complessiva dei servizi vi sarà una prima fase di riconsiderazione degli utenti che accedono alle prestazioni domiciliari e semiresidenziali finalizzata alla rimodulazione degli interventi e dei Piani Assistenziali Personalizzati. Elemento fondamentale del Piano è il coinvolgimento dell’utente e/o della sua famiglia, che devono partecipare al raggiungimento degli obiettivi previsti dallo stesso. Questa partecipazione si sostanzia nella sottoscrizione del “Patto per la salute e il benessere” da parte della persona non autosufficiente, dei suoi familiari o conviventi e del responsabile del Piano, per mezzo del quale vengono garantite e coordinate le prestazioni sanitarie e socio-assistenziali. “Il programma presentato oggi – ha dichiarato l’assessore Graciolini – è frutto di un lavoro portato avanti dai servizi sociali dei comuni e della Asl per leggere i bisogni emergenti nella nostra realtà territoriale, particolarmente per quanto concerne i soggetti non autosufficienti in tutte le fasce di età. Da questo punto di vista abbiamo individuato come prioritaria la necessità di dotarci di nuovi servizi domiciliari, oltre che confermare i servizi per gli adulti non autosufficienti. Tra i nuovi servizi che verranno attivati voglio ricordare quello dopo-scolastico presso il centro socio riabilitativo Il Germoglio. Tutta la fase di monitoraggio dei bisogni e di definizione degli interventi è stata partecipata e condivisa con le forze sindacali; ora ci auguriamo che l’impegno economico e programmatico messo in campo con questo piano non venga vanificato dal Governo nazionale che sembra indirizzato a non riproporre i finanziamenti per la non autosufficienza per il 2010.” Il direttore generale della Asl1 Panella ha voluto ricordare da parte sua come questo piano risponda all’esigenza di dare risposte sul versante dell’assistenza socio sanitaria territoriale. “Dopo l’apertura dell’ospedale di Branca che, con il prossimo avvio dell’emodinamica e del centro Ictus, potrà dirsi completamente a regime e al massimo delle sue potenzialità di offerta di servizi - ha spiegato – dobbiamo preoccuparci di potenziare e qualificare ulteriormente l’offerta sanitaria non ospedaliera. Dietro questa grande partita di crescita della sanità territoriale non ospedaliera c’è sopratutto il ripristino dei vecchi ospedali di Gualdo e Gubbio che possono giocare un ruolo fondamentale nell’offerta dei servizi di assistenza sanitaria". A titolo di esempio Panella ha fatto riferimento al futuro dell’ex ospedale Calai, riguardo al quale si è così espresso: "Desidero ricordare l’impostazione completamente condivisa da Regione, Asl e Comune di Gualdo Tadino circa la necessità di restituirgli l’uso pubblico e socio-assistenziale a servizio della Città, con scelte che ne garantiranno la sua funzione pubblica, plurima (ovvero con una pluralità di offerte per l’assistenza sanitaria non ospedaliera) e integrata (attraverso servizi gestiti dalla Asl e dl Comune)”. Condividi