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Il Piano regionale sul dimensionamento scolastico dell’Umbria arriverà in Consiglio regionale nella prima seduta utile con un’unica variazione rispetto alla ultima stesura di Giunta: la proroga fino ad esaurimento delle classi II-III, IV e V dell’indirizzo grafico pubblicitario al Casagrande di Terni. Lo ha deciso, a maggioranza, la terza Commissione consiliare di palazzo Cesaroni, presieduta da Enzo Ronca, che dopo la settimana di pausa concessa alla Giunta per ulteriori approfondimenti, ha licenziato l’atto rispetto al quale Massimo Mantovani (Fi-Pdl) ha annunciato l’invio al Ministro Gelmini, di una relazione di minoranza, “per consentire al livello nazionale di porre riparo alla mancata applicazione dei criteri previsti”. Prima del voto finale che ha anche designato in Enzo Ronca e Enrico Melasecche, i relatori di maggioranza e di minoranza che dovranno illustrare l’atto in Consiglio, ha respinto alcuni emendamenti soppressivi di: Enrico Melasecche (Udc), Enrico Sebastiani (Fi-Pdl), Aldo Tracchegiani (La Destra). Respinto anche l’emendamento congiunto Oliviero Dottorini (Verdi Civici) e Andrea Lignani Marchesani (An-Pdl) con cui, a sostegno del liceo scientifico a Città di Castello, si riproponeva l’indicazione originale del Piano provinciale con il trasferimento dell’indirizzo tecnologico dell’Itis al Classico del capoluogo tifernate. E’ invece passata a voti unanimi la richiesta del Comune di Narni di soprassedere, al momento, all’accorpamento della sua scuola media. Queste le dichiarazioni di voto che hanno preceduto l’approvazione dell’atto: Stefano Vinti (Prc) “ritengo di non dover partecipare al voto perché l’atto, assolutamente inadeguato, è praticamente immutati rispetto ad una settimana fa”; Massimo Mantovani (Fi-Pdl), “siamo contrari e, come annunciato, invieremo una relazione di minoranza al Ministero, per consentire porre riparo alla mancata applicazione dei criteri previsti”; Enrico Melasecche (Udc) “al momento siamo contrari, valuteremo eventuali emendamenti in aula”; Aldo Tracchegiani (La Destra), “non sono stati applicati i criteri previsti ed è mancata la partecipazione, meglio rinviare il tutto di un anno”; Enrico Sebastiani (Fi-Pdl) “Sono decisamente contrario, anche per la chiusura sugli emendamenti, a cominciare da quello contro l’accorpamento di Ponte San Giovanni che mette insieme 1.400 studenti”. A favore del Piano hanno parlato: Gianluca Rossi (Pd) che ha comunque messo in guardia sui rischi che “l’accorpamento dei due istituti superiori di Terni, alla luce della riforma annunciata dal ministro Gelmini, possa dequalificare l’offerta di formazione tecnica che era negli obiettivi iniziali dell’accorpamento” e Ada Girolamini (Sdi-uniti nell’Ulivo): "Valutiamo bene se per la scuola è davvero più utile salvare qualche dirigenza rispetto alla possibilità di utilizzare le economie necessarie a stabilizzare gli insegnamenti precari”. E sull'esito delle votazione l'assessore regionale Prodi commenta così: “Il Governo nazionale di destra chiede ridimensionamenti e la destra regionale li boccia. Oggi - spiega l'assessore -, nella riunione della terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni sul piano regionale di dimensionamento scolastico dell’Umbria, dopo aver chiesto alla maggioranza regionale di procedere a ulteriori tagli di dirigenze scolastiche, rispetto al piano proposto dalla Giunta regionale, i consiglieri di centro-destra non hanno fatto un solo emendamento aggiuntivo e hanno votato tutte le proposte soppressive”. “Una posizione ‘di lotta e di governo’ – rileva l’assessore - che chiede tagli su tagli alla scuola a livello nazionale, e scarica le responsabilità di ottemperare alle leggi alla maggioranza regionale”. “Pur contrari alle drammatiche sottrazioni di risorse che il Governo ha imposto alla scuola – sottolinea - ci siamo fatti carico di evitare un commissariamento e abbiamo assunto la responsabilità di governare anche le decisioni più difficili per limitare l’impatto e salvare quello che poteva e potrà essere salvato. Quello che però colpisce – conclude l’assessore regionale - è l’incoerenza della destra che fa finta di non sapere a Perugia quello che decide a Roma”. Condividi