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di Daniele Bovi La scorsa settimana i circoli perugini del Pd hanno dato il loro imprimatur alla candidatura di Wladimiro Boccali per la poltrona più importante di palazzo dei Priori. I maldipancia sul nome dell’assessore all’Urbanistica sono noti, specialmente sulla sponda che guarda al segretario provinciale dei democrats Alberto Stramaccioni. Per il momento il coordinatore comunale del Pd perugino Leonelli ha le spalle coperte, anzi copertissime, dal voto all’unanimità dei circoli sul nome di Boccali, anche se, come ha ammesso il giovane coordinatore, “il sostegno dei militanti può essere stato più o meno convinto”. Fatto sta che il consenso c’è stato e che quindi Leonelli ha segnato un punto importante a suo favore. Se il consenso dunque c’è stato, e granitico, questo però non significa che dietro il voto unanime non ci siano delle richieste ben precise che i circoli perugini hanno presentato al probabile futuro sindaco. Vedere soldi, dare cammello. Secondo quanto raccolto da Umbrialeft ci sono alcuni punti che i circoli del territorio perugino (specialmente di quelli dell’area di San Sisto, Castel del Piano, Pila, Mugnano e così via, insomma tutto il territorio di una delle cinque mega circoscrizioni) considerano, a quanto dicono i piddini del posto, “blindati e non trattabili”. Questi punti blindati riguardano principalmente una più solida attenzione alla viabilità della zona (ad esempio non bastano le nuove arterie intorno al Silvestrini, servono più investimenti su Castel del Piano, che attende da tempo immemore la famigerata rotatoria sullo svincolo con Strozzacapponi), un impegno sulla qualità dell’ambiente e sulla sicurezza dei cittadini. Se si vuole capire dove sta la ragione della “blindatura” di questi punti, va ascoltato il ragionamento che si fa da queste parti sulla ripartizione territoriale dei fondi. Un ragionamento spesso misto ad un certo risentimento. In sostanza, dicono, qui ci hanno un po’ dimenticato, dirottando la maggior parte dei fondi verso la città. Traduzione: hanno speso tutto per il minimetrò. Condividi