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di Nicola Bossi Parliamoci chiaro: le notizie da una parte, i numeri dall'altra. Boccali, candidato alle primarie per Pd e Pdci, può piacere o non piacere, ma sta di fatto che al di là delle riunioni a Bettona o altrove, ha raccolto qualcosa come 200 voti unanimi per essere il loro rappresentane a giugno. Voto unanime. Punto e basta. Ci sono poi i maggiorenti - che non sono ovviamente maggioranza a Perugia - gli Stramaccioni e i Bracco che sono preoccupati di questa candidatura. Preoccupati che non raccolga il più alto consenso possibile nelle segreterie di partito. Quanti sono i maggiorenti: 3-10 e poco più. Quanto contano in termini di voti: questo lo diranno i prossimi mesi. Parlare di un partito spaccato in due è ingiusto e prematuro. Si può parlare di un partito a più livelli. E con diverse opinioni. Ma i numeri, a Perugia, danni ragione a Leonelli. Il consenso della coalizione un po' meno. Questo è il difficile: trovare un compromesso perchè le elezioni sono lunghe e stavolta c'è lo spettro del doppio turno. Il Pd di Perugia è granitico su Boccali. il Provinciale no. Il regionale aspetta ma non gli dispiace. Parliamoci chiaro ancora, magari per altre poche righe: il 70 per cento del partito del Pd di Perugia non vuole Rifondazione alleata e anche altre forze della sinistra fatta eccezione per il Pdci. Lo scontro più va avanti e più è duro. Se questa è la strada: non sarà colpa di nessuno se non ci sarà accordo. Magari i due si baceranno al secondo turno. Ma ad oggi fa bene Rifondazione a dire basta cemento - è il suo programma - e fa bene anche il Pd di perugia a dire che non è spaccato ma sta con Boccali e con la sua storia. Condividi