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PERUGIA - In questi giorni la Provincia di Perugia é impegnata nel rinnovo dei comitati di gestione degli ATC e quello che si presenta é la riduzione ai minimi termini della componente ambientalista: mentre viene riconfermata la rappresentanza del WWF, Legambiente viene esclusa dalla possibilità di esprimere un proprio delegato a favore di associazioni che non sono certo rappresentative del mondo ambientalista. "A rappresentare le associazioni ambientaliste, oltre e fortunatamente al WWF – interviene Alessandra Paciotto Presidente di Legambiente Umbria - sono stati nominati la FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) e l'ENDAS (Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale), queste due associazioni per i temi che quotidianamente affrontano hanno sicuramente poco a che fare con la conservazione della natura e della fauna, la salvaguardia della biodiversità e dell'ambiente in generale." Gli ATC sono enti strategici per la gestione faunistico venatoria: si occupano della ricognizione delle risorse ambientali e della consistenza faunistica per determinare gli interventi di miglioramento degli habitat, di immissioni di selvaggina, della determinazione quantitativa del prelievo venatorio ammissibile. Amministrano ingenti risorse economiche destinate ai ripopolamenti, i risarcimenti per i danni derivanti dagli animali e attribuiscono gli incentivi economici ai proprietari e conduttori di fondi rustici. Infine intervengono in merito alle deroghe e alle modificazioni del calendario venatorio. A loro spetta esprimere il parere obbligatorio sulle proposte di piano faunistico venatorio provinciale presentando richieste di modifiche o integrazioni. Alle associazioni ambientaliste, come previsto dalla legge regionale, spettano quattro rappresentanti, a garanzia di un processo di partecipazione che dovrebbe tenere in considerazione anche la salvaguardia delle risorse ambientali e faunistiche. "La Provincia di Perugia ha pensato di individuare le associazioni chiamate ad esprimere un proprio delegato considerando esclusivamente la rappresentatività su base numerica, senza tenere minimamente in considerazione se queste si occupano prioritariamente di temi ambientali e quello che ne esce fuori sono ATC dove le istanze di salvaguardia e tutela della fauna e dell'ambiente sono assolutamente marginali" è il commento della rappresentante di Legambiente. "Alle nostre proteste che chiedevano la sospensione immediata della nomina dei comitati di gestione secondo queste modalità e l'individuazione di regole più oggettive per la nomina delle associazioni, la Provincia di perugia ha risposto con il silenzio più assoluto. Appare evidente che in questa regione non è gradito che gli ambientalisti si occupino di caccia: la gestione faunistico venatoria è lasciata esclusivamente nelle mani delle associazioni dei cacciatori e di quelle degli agricoltori – conclude la Presidente di Legambiente Umbria – E questo avviene a pochi mesi dalle elezioni amministrative. Non sarà che i voti dei circa 40.000 cacciatori umbri fanno gola a molti? " Condividi