boccali.jpg
di Nicola Bossi Con un voto unanime, deciso e autonomo, anche contro la filiera alta del Pd provinciale e umbro, il comitato comunale democratico guidato da Giacomo Leonelli ha deciso: Wladimiro Boccali è il candidato ufficiale del Pd perugino in vista delle primarie che dovrebbe avvenire alla fine di febbraio inizio marzo. Una decisione scontata - ma sofferta per via di molti veti incrociati provenienti dai vertici provinciali del partito - dato che Boccali poteva contare su tutto l'amministrazione comunale, sul sindaco Renato Locchi e persino sul presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti. Boccali inoltre può contare sull'appoggio del Partito dei Comunisti Italiani che per primo si è schierato al suo fianco e sul Partito Socialista italiano. Per poter ricoprire questo ruolo da candidato a sindaco, Wladimiro Boccali, si è dimesso da vice-segretario regionale del Partito Democratico, dimezzando così il ticket elettorale delle primarie passate interne con Maria Pia Bruscolotti. Tra i fedelissimi di Boccali c'è anche il giovane assessore alla cultura di Perugia, Andrea Cernicchi. Boccali riscuote anche il consenso della possente macchina dell'Arci e allo stesso tempo ha buone entrature con il vescovado del capoluogo. Famosa l'intesa su una variante urbanistica passata alla storia con il nome Locchi-Chiaretti, ma portata avanti dall'assessore Boccali con delega all'urbanistica. I nemici, salvo accordi su programmi, la Sinistra Democratica, il Prc e persino noti ambienti dell'Italia dei Valori. Condividi