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Alla Direzione nazionale del Prc sono volate parole grosse. Paolo Ferrero respinge al mittente le accuse di comportarsi come uno stalinista e anzi attribuisce ai dirigenti della minoranza interna a Prc intenzioni poco democratiche. E' accaduto a margine della riunione della direzione del partito, nella quale gli esponenti dell'opposizione interna che fa capo a Nichi Vendola e Franco Giordano stanno rassegnando le dimissioni per protesta nei confronti di Ferrero. In più occasioni nei loro interventi rivolgono al segretario accuse pesanti, prima tra tutte quella non accettare il dialogo. Fuori dall'ufficialità la parola stalinista è volata più volte nei corridoi della direzione, usata reciprocamente da maggioranza e opposizione. I giornalisti hanno così chiesto a Ferrero cosa pensi di queste accuse di stalinismo: "Sono loro - ha detto l'ex ministro - che usano la storia come forma di delegittimazione della classe dirigente. Stalin scrisse negli anni trenta la storia del partito bolscevico per dimostrare che lui era la perfetta continuità con il partito. Questo è un modo staliniano di usare la storia per legittimare o delegittimare un gruppo dirigente". Condividi