nuovi poveri.jpg
Domani, venerdì 18 gennaio, alle ore 17.00, a Perugia, presso la sede del Comitato regionale del Prc, in via Campo di Marte 8/M, si terrà un incontro di approfondimento sul “Quarto rapporto sulle povertà in Umbria”, elaborato dall’Agenzia Umbria Ricerche. Interverranno all’iniziativa Stefano Vinti, segretario regionale di Rifondazione comunista, Paolo Montesperelli, ricercatore dell’Aur e curatore del rapporto, Damiano Stufara, assessore regionale alle politiche sociali. Nella nostra regione l’allarme povertà riguarda circa 150 mila persone. Se la media nazionale dei nuclei familiari che vivono con meno di 900 euro al mese è dell’11 per cento, in Umbria sono 24 mila le famiglie povere, circa l’8 per cento, mentre sono il 7 per cento quelle a rischio di finire sotto la soglia della povertà, contro un 8 per cento a livello nazionale. L’identikit del nuovo povero in Umbria deve far molto pensare le istituzioni e le forze politiche. In crisi, infatti, non solo ci sono i nuclei familiari tradizionalmente considerati più deboli. Quelli degli immigrati, che sono i due terzi, ma anche un terzo di umbri sono “caduti in disgrazia”. L’età media è di 42 anni, la stragrande maggioranza ha un domicilio fisso e un buon 34 per cento ha un livello di istruzione medio-alto. Questa condizione, se preoccupa meno rispetto ad altre aree del Paese, è il frutto avvelenato della precarietà e dello svilimento del lavoro che si è avuto con le politiche neoliberiste degli anni novanta. Ragionare della geografia e della morfologia delle povertà in Umbria significa per il Prc individuare concretamente le pratiche e le strade per intervenire sul fenomeno con gli strumenti del welfare e della lotta alla precarietà. Il dibattito di domani vuole essere proprio uno stimolo in questa direzione. Condividi