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“Ci immaginiamo una sinistra che torni ad essere socialmente e culturalmente utile, una sinistra indipendente dai poteri forti”. Così stamattina il segretario regionale di Rifondazione Stefano Vinti durante la conferenza stampa di fine anno del partito. Un partito, quello di Rifondazione, che in vista delle prossime elezioni amministrative pensa ad elaborare un nuovo progetto per le città interessate dal voto: “Vogliamo, pensiamo – ha detto Vinti – ad un cambio di classe dirigente. O si elabora un progetto autonomo oppure saremo subordinati ai poteri forti, mettendo così a rischio per la prima volta l’egemonia del centrosinistra in Umbria”. Le priorità per Rifondazione sono la necessità di un confronto su che cosa comporta la riforma federalista dello stato per la nostra regione e il rilancio dell’economia reale dopo l’implosione del capitalismo globalizzato: “E’ finito – prosegue Vinti – il ciclo del mattone, un modello povero che non ha portato vero sviluppo per la regione”. Come detto giorni fa anche dal segretario provinciale Flamini, per il Prc è necessario un tavolo regionale con la coalizione per parlare di programmi e idee. Le persone, i candidati, verranno dopo e dovranno essere espressione di quei progetti politici. Parti di questo progetto debbono essere, secondo Rifondazione, un nuovo modello di welfare che copra i bisogni degli umbri e un rilancio dell’ambiente come volano dell’economia. Vinti è poi tornato sulla querelle del numero dei consiglieri regionali e della legge elettorale regionale: “Se la necessità – dice Vinti – è quella del contenimento dei costi della politica, il Prc ha un progetto pronto, che consiste nella riduzione del 50 per cento delle indennità dei consiglieri, con un risparmio netto di un milione e 800mila euro. Qui però la priorità di Pd e Pdl sembra essere un’altra, ossia quella di andare verso un rigido bipartitismo facendo fuori le minoranze. Il numero di consiglieri deve restare a 36 perché così si garantisce un adeguato pluralismo politico e culturale all’interno del Consiglio regionale”. E proprio per garantire questo pluralismo, Rifondazione, per bocca di Vinti, si rivolge, anche per la composizione delle liste elettorali, “alla sinistra viva che c’è nel territorio, a tutte le persone di sinistra. Senza spirito di conquista o di annessione”. Condividi