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PERUGIA - I Servizi tecnici regionali hanno avviato operativamente le attività che, alla fine del 2009, porteranno al completamento della cartografia regionale di pericolosità sismica locale con l'obiettivo di favorire le azioni di mitigazione del rischio sismico in tutti i 92 comuni dell'Umbria. Al momento risulta scoperto circa il 20 per cento del territorio regionale. Verranno realizzate - e' detto in un comunicato di Palazzo Donini - 65 carte in scala uno a 10.000, in un'area di circa 1900 chilometri quadrati prevalentemente nelle aree nord-orientali e meridionali dell'Umbria. Ad eseguirle, sono dieci geologi rilevatori che sono stati incaricati dai Servizi Tecnici Regionali dopo selezione pubblica. Il coordinamento, la direzione dei lavori e i collaudi delle cartografie saranno compiuti dai geologi dei Servizi tecnici regionali. Le cartografie, spiegano dal Servizio regionale, ''forniscono, rispetto a un moto sismico di riferimento, perimetrazioni areali di situazioni dal diverso comportamento in fase sismica in base alle caratteristiche geologiche e geomorfologiche quali: aree instabili o potenzialmente instabili che possono subire durante un evento sismico un processo di riattivazione; aree morfologiche particolari con amplificazione del moto sismico; aree dove particolari condizioni di spessori e di depositi alluvionali o comunque sciolti possono dar luogo a fenomeni di amplificazioni sismiche; zone di contatto tra unità geologiche con diverse caratteristiche fisico-meccaniche dove possono verificarsi vibrazioni anomale del terreno''. Per il completamento della cartografia di pericolosità sismica locale verranno utilizzate anche le risorse finanziarie comunitarie 2007-2013 del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale ("Por-Fesr"). Condividi