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TERNI - Tra gennaio e aprile 2009 la crisi economica e sociale che sta già colpendo duramente il territorio di Terni entrerà nella sua fase più acuta e pericolosa. Ne è convinta la Cgil provinciale che stamattina ha tenuto presso la sua sede di vico San Procolo la tradizionale conferenza stampa di fine anno presentando un quadro piuttosto allarmante della situazione occupazionale e sociale della provincia. “Riteniamo necessaria e non più rinviabile la convocazione di un tavolo territoriale sulla crisi con enti locali e associazioni datoriali – ha detto Lucia Rossi, segretaria generale della Camera del Lavoro, in apertura della conferenza stampa – perché il quadro che abbiamo davanti è già oggi molto preoccupante”. I dati, tra l'altro parziali, forniti dalla Cgil parlano infatti di 2.639 lavoratori interessati dalla cassa integrazione a rotazione nei soli settori metalmeccanico (1.950) e chimico (689). Ma la situazione non è migliore in altri comparti, come quello del terziario-commercio, dove si assiste al blocco delle assunzioni a tempo determinato e al mancato rinnovo dei contratti a termine in scadenza, o in quello dell'autotrasporto, dove già dai primi giorni di dicembre si registra il fermo di circa il 50% dei mezzi, con conseguente utilizzo di ferie forzate e cassa integrazione per i lavoratori. In edilizia la preoccupazione è invece riferita soprattutto alle piccole e piccolissime aziende, dove il sindacato non è presente e che risultano per lo più “invisibili all'opinione pubblica”. A fronte di questa situazione le priorità indicate dalla Cgil sono 5. “Prima di tutto – ha spiegato Lucia Rossi – va affrontato il tema della precarietà pubblica e privata, perché saranno proprio i giovani precari a pagare più pesantemente gli effetti della crisi. Poi, occorre sostenere realmente le fasce più deboli della società, tra cui in modo particolare i pensionati al minimo”. A questo proposito, la Cgil ribadisce la totale insufficienza e inutilità della social card. “Molti pensionati si stanno rivolgendo a noi convinti di poter accedere a questo strumento – ha detto ancora la segretaria della Cgil di Terni - ma in realtà, sia a causa della farraginosità della pratica, sia per i requisiti stringenti che sono necessari, ben pochi sono in grado di beneficiarne”. La terza priorità indicata dal sindacato è quella di riaprire un dibattito serio sulle politiche di sviluppo del territorio, perché, anche in presenza di una grave crisi, “non si può non guardare al futuro e alle azioni necessarie alla ripresa”. Da questo punto di vista però il sindacato è preoccupato dai segnali di scarsa attenzione che provengono dalla politica e dalle istituzioni locali, anche a causa dell'avvicinarsi della prossima campagna elettorale per il rinnovo delle amministrazioni locali. Altra criticità da inserire nell'agenda secondo la Cgil è il ruolo e la condizione delle donne in questo territorio. Donne che, come i giovani precari, pagano in maniera più dura la crisi e sono le prime ad essere espulse dal mercato del lavoro. Ultimo punto indicato dal sindacato è quello del rilancio e del rafforzamento della contrattazione sociale con i Comuni per alleviare i costi di tasse locali e tariffe sulle fasce deboli. Queste le priorità di azione secondo la Cgil di Terni che chiude il 2008 in salute con 32.129 iscritti, 792 in più rispetto a fine 2007. “La nostra – ha concluso Lucia Rossi – è un'organizzazione sana che fa della democrazia interna e della partecipazione il suo asse portante e che, seppure con tanti limiti, ha costituito e continua a costituire un punto di riferimento essenziale per migliaia di persone, nei luoghi di lavoro come nelle sedi in cui si offrono i servizi. Per questo continuiamo a crescere e a riscuotere consensi tra la gente”. Condividi