donna incinta2.jpg
PADOVA - Sei incinta? All'Universita' di Padova non paghi le tasse per l'anno della gestazione e nascita di tuo figlio e, soprattutto, non perdi il diritto alla borsa di studio. Lo ha deciso il senato accademico del Bo, sede storica dell'Ateneo, per tutelare il diritto allo studio delle studentesse nei nove mesi con il pancione e subito dopo il parto, un periodo nel quale giocoforza si perdono lezioni, sessione d'esame e di conseguenza i crediti che permettono di ricevere borse di studio e laurearsi entro i termini. Padova e' la prima Universita' ad adottare un sistema che, di fatto, congela il periodo della gravidanza, evitando un ritardo negli studi che porterebbe alla iscrizione come ripetenti di almeno un semestre perdendo tutti i benefici altrimenti acquisiti. D'obbligo, naturalmente, la presentazione di certificati medici e documentazione sanitaria che certifichino la gravidanza e la sua tempistica. ''Tutto nasce - racconta la prof. Saveria Chemotti che ha portato avanti l'iniziativa - da un caso specifico. Una studentessa della facolta' di biologia con ottimi voti, diritto a borsa di studio e ottimo profitto rimane incinta e, volendo tenere il bambino, si informa per veder tutelata la borsa di studio cui aveva diritto''. ''Scoperto che l'avrebbe persa - aggiunge - per la forzata assenza da gravidanza, ha sottoposto il problema al corpo docente che esaminato il caso ha deciso in tempi brevissimi, con voto unanime del senato accademico, per la delibera che sospende il tempo della gravidanza rispettando le leggi dello Stato in materia''. Un provvedimento che di fatto allinea le studentesse a ricercatrici, dottorande e altre figure professionali che vedevano gia' tutelato il diritto alla maternita' e che fara' scuola - dicono all'Universita' di Padova - anche per gli altri Atenei. Al Bo non hanno quantificato il 'costo' (le mancate entrate per tasse) dell'operazione. ''Non abbiamo una casistica - dice Comotti - e quindi non si sono potuti fare conti, ma la tutela del diritto alla maternita', tante volte sbandierata senza fare nulla, non ha fatto fare valutazioni di questo genere al senato accademico che per prima ha messo la vita''. L'Universita' di Padova non e' nuova a primati del genere. Nel recente passato, infatti, ha introdotto per prima, tra l'altro, anche un codice per la tutela dalle molestie sessuali. Condividi