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“Rifiuti: risorsa nello sviluppo”: il contributo di Cgil, Cisl, Uil per il nuovo piano regionale. Questa mattina presso la Sala Partecipazione Consiglio Regionale le organizzazioni sindacali confederali regionali hanno presentato il proprio contributo alla Giunta Regionale sul nuovo Piano regione di gestione dei rifiuti. La relazione introduttiva è stata presentata dal segretario regionale Cisl Umbria Claudio Ricciarelli, a prendere la parola il segretario generale regionale Cgil Umbria Manlio Mariotti, le conclusioni sono state curate da Paolo Carcassi, segretario Uil nazionale. Tra le priorità del sindacato quella della riduzione dei rifiuti, promuovendo da una parte l’informazione e una cultura individuale e collettiva per favorire atteggiamenti, abitudini e comportamenti civici responsabili e virtuosi, dall’altra sollecitare a livello statale normative di premialità che favoriscano sistemi di imballaggio, di confezionamento, di uso della plastica, cartoni e contenitori più facilmente riciclabili e a più ridotto “impatto rifiuto”. In questa ottica, il sindacato ha posto la propria attenzione nella promozione e nello sviluppo di progetti specifici di distribuzione diretta di prodotti sfusi, dando seguito a quanto già avviato in Umbria con impianti di distribuzione di acqua, latte e detersivi. Ad essere invocato un uso mirato e finalizzato della fiscalità, applicando il principio del “chi più produce rifiuti più paga”, “chi inquina di più paga di più”. Cgil, Cisl e Uil hanno poi descritto alcune esperienze più avanzate in Italia come in Europa: queste dimostrano che c’è un rapporto diretto fra l’aumento della raccolta differenziata e la stessa politica di riduzione dei rifiuti. In coerenza con gli indirizzi dell’Unione Europea, l’Umbria deve percorrere la strada del graduale superamento o comunque marginalizzazione del ruolo e del sistema delle discariche, riducendo al massimo la componente residua dei rifiuti da conferire in discarica. In Umbria, quindi, si deve affrontare la delicata questione impiantistica con sistemi innovativi di completamento del ciclo dei rifiuti in una tendenziale prospettiva di autosufficienza, affermando il principio, in una logica di responsabilità, che ogni Provincia e/o Regione dovrà conseguire una sua autonomia nello smaltimento dei propri rifiuti. Cgil, Cisl e Uil sono a favore di una soluzione impiantistica “dedicata” tecnologicamente molto innovativa, a basso impatto ambientale e non rischiosa per la salute delle persone e degli animali in grado, nel contempo, di ricavare anche una opportunità energetica dal sistema della termodistruzione dei rifiuti secchi, tutto ciò a costi compatibili per il sistema regionale utilizzando, là dove possibile, impianti già esistenti. Il sindacato, descrivendo un sistema frammentato a livello regionale delle imprese interessate alla gestione operativa delle varie fasi del ciclo rifiuti, propongono un unico gestore di natura pubblica e/o mista. Un piano serio per migliorare il sistema dei rifiuti, infine, non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane che ci lavorano: un unico contratto di lavoro da applicare a tutti i lavoratori delle varie fasi del ciclo può aiutare a tenere insieme e integrato il sistema. Cgil, Cisl,Uil Umbria Condividi