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La Thyssenkrupp non può smentire l’esistenza del “dossier segreto”, il cui contenuto offensivo nei confronti delle vittime del rogo di Torino e minaccioso nei confronti del lavoratori che sono scampati a quel disastro, era stato reso noto nei giorni scorsi, ma prende nettamente le distanze da esso. “Si tratta di una valutazione fatta a caldo subito dopo l'incidente a Torino da colleghi italiani che non viene affatto condivisa dai vertici aziendali”, ha detto Ralph Labonte, membro del Cda della ThyssenKrupp e responsabile del settore Risorse Umane. Il documento, ha aggiunto il rappresentante della delegazione della multinazionale tedesca incontrando la stampa al termine della riunione con il ministro del Lavoro Cesare Damiano, “risale al periodo tra il 17 e il 19 dicembre. L'appunto - ha ribadito - non esprime e non riflette assolutamente la visione del gruppo”. “Voglio dire - ha continuato Labonte - con molta franchezza che la ThyssenKrupp prende le distanze da qualsiasi condanna preconcetta e assicuro che diamo la nostra piena disponibilità a chiarire le ragioni del tragico incidente”'. Nel corso dell'incontro con Damiano, ha proseguito Labonte, “'abbiamo consegnato al ministro una missiva personale del presidente Schultz che conferma e ribadisce gli impegni della nostra società sulla sicurezza”. La Thyssen , ha inoltre affermato, “non accetta negligenze di alcun tipo. Agirà di conseguenza e con grande rigore qualora dovessero emergere elementi che hanno contribuito a compromettere le condizioni dei lavoratori o addirittura la vita. Per noi la sicurezza sul lavoro è una priorità', oggi come nel passato”. Durante l'incontro, che il rappresentante della delegazione ha definito “aperto e costruttivo”, è stato inoltre sottolineato che la Thyssen “farà tutto il possibile per contribuire a identificare le cause dell'incidente” del 6 dicembre scorso che è' costato la vita a sette operai. Labonte ha inoltre smentito notizie secondo cui gli estintori dello stabilimento sarebbero stati sostituiti dopo il rogo. “Siamo rimasti sorpresi nel leggere questa notizia. Il fatto non è possibile - ha detto -. L'area è' tuttora confiscata e quindi non e' stato possibile accedervi e effettuare lo scambio. Porteremo avanti le indagini per capire cosa è successo. Siamo curiosi di conoscere gli esiti dell'indagine”. Condividi