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PERUGIA – Tutti d’accordo sulla necessità di una nuova legge che possa legare il sistema dell’istruzione e della formazione tenendo conto delle nuove dinamiche lavorative per calarsi nella realtà attuale. E’ stata un’audizione particolarmente partecipata quella organizzata dalla III Commissione consiliare, presieduta da Enzo Ronca (Pd), propedeutica alla discussione dell’articolato contenuto nel disegno di legge della Giunta regionale relativo il “Sistema formativo integrato regionale”. Presenti vari rappresentanti di categoria, del sindacato, dei docenti, delle agenzie di formazione e dell’Università. Nei vari interventi, che si sono succeduti nella sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni, si è registrata l’esigenza di una rapida approvazione della nuova legge nella quale, come ha sottolineato Sergio De Vincenzi (associazione Genitori scuole cattoliche) “sono evidenti passi in avanti rispetto alla legislazione precedente. E’ importante – ha detto – optare per una scelta libera della scuola da parte delle famiglie. Uno spazio importante va poi destinato per i portatori di handicap e per le scuole speciali”. Per Luca Sabatini (Confindustria) “è importante che il mondo della formazione si integri con quello dell’istruzione e, quindi, con il mondo della produzione. Invito la Commissione – ha aggiunto – a verificare bene quanto previsto per l’apprendistato poiché questa materia viene già disciplinata nell’altra legge regionale numero 18 del 2007”. Erica Cassetta (Cisl scuola) ha evidenziato come “il patrimonio di ogni soggetto, con questa legge, viene messo a sistema. Questa materia ha bisogno comunque di essere aggiornata tenendo conto della nuova legislazione del settore che il Governo sta mettendo in atto. E’ necessaria la pari dignità tra tutti i soggetti che operano sia nella formazione che nell’istruzione”. Filippo Bargelli (Confcommercio) si è detto d’accordo con quanto affermato dal rappresentante di Confindustria. Per Sandro Lucchi (Ctp Narni) “dopo che il decreto Fioroni (ex ministro) aveva separato i sue settori , prevedendo soltanto l’istruzione, ben venga la legge della Regione che, prevedendo anche la formazione, crea anche l’altra gamba del sistema. E’ necessaria comunque la certezza delle risorse destinate alla programmazione”. Patrizia Venturini (Cgil Umbria) ha sottolineato come “questa legge quadro era attesa dal 2002. Giuste e importanti le diverse responsabilità che assumono la scuola, le agenzie formative e l’Università. Non vengono, però concretizzate le risorse economiche da investire in cultura, formazione e istruzione: La Regione è chiamata a dare un forte segnale dopo i tagli apportati dal Governo”. La serie di interventi si è conclusa con quello di Rosario salvato che ha definito “giusta la forma di coordinamento delle attività, ma è necessaria una regia per mettere a sistema le varie realtà. La situazione economica e il futuro del mondo del lavoro – ha detto – ha bisogno di uno spazio riservato ai percorsi di formazione”. SCHEDA - La legge in questione, che disciplina il Sistema formativo integrato regionale (Sfir), si propone di realizzare in Umbria azioni qualificate per garantire, con appositi sostegni, il successo scolastico e formativo di ogni cittadino; il suo inserimento nel mondo del lavoro e il suo diritto ad un apprendimento che dovrà coprire tutto l’arco della vita. Sulla base delle strategie comunitarie fissate a Lisbona che prevedono l’abbattimento degli abbandoni scolastici, l’incremento dei laureati in discipline scientifiche, una miglior performance degli studi di base e l’accesso a corsi per adulti (25-64 anni), le cosiddette attività di ‘Life long learning’, il Sistema umbro punta a favorire anche la promozione e l’inclusione sociale in un quadro di pari opportunità di accesso al sistema scolastico. A questa finalità che fra l’altro presuppone l’individuazione di ambiti territoriali definiti, capaci di garantire parametri formativi adeguati in ogni territorio, si aggiunge un opportuno servizio di orientamento professionale e scolastico, da realizzare in collaborazione con le famiglie. Il piano triennale dello Sfir indica obiettivi, strumenti, risorse finanziarie da impiegare e un sistema dei crediti formativi con scambi di esperienze fra le varie istituzioni scolastiche, puntando sulla ’valorizzazione delle buone prassi, dei sussidi e delle metodologie’. Sull’applicazione della legge e sul Piano triennale si esprimerà una Conferenza del sistema formativo integrato di 27 membri, da istituire coinvolgendo gran parte dei soggetti che fanno capo alla formazione. La legge distingue l’obbligo scolastico dal dovere di istruzione e formazione; disciplina l’alternanza scuola, formazione, lavoro e l’apprendistato; pone particolare attenzione alla formazione continua, anche degli adulti occupati, con l’obiettivo di adattare la forza lavoro alle esigenze della innovazione tecnologica, organizzativa ed informatica delle aziende. Un intero titolo della legge, il IV°, è riservato al conseguimento della qualità del sistema formativo umbro. In questa logica si muove il riconoscimento di crediti formativi, la certificazione delle competenze acquisite, fino all’istituzione del ‘Libretto formativo del cittadino’ che raccoglie tutte le esperienze, formali ed informali, maturate nel corso delle vita. La legge disciplina anche il sistema di accreditamento degli enti titolati a fare formazione sulla base di parametri prefissati e di monitoraggio. In ultimo si pone il problema di qualificare il corpo docente, sia nel campo didattico che in quello dell’orientamento. Condividi