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PERUGIA - Ormai si parlano solo attraverso l’Ufficio Stampa, il che dà l’idea a quale punta di incomprensione siano ormai arrivati i rapporti fra il Presidente, senza trattino, del Consiglio provinciale di Perugia, Giulio Cozzari, e Lazzaro Bogliari, consigliere che guida il maggiore gruppo della coalizione che governa l’Ente, quello PD, che si è costituito come tale proprio oggi, mettendo insieme gli eletti dei Ds e della Margherita. Tutti, meno uno: appunto Cozzari, che da tempo ha tenuto a distinguersi precisando con puntiglio che lui nel centro-sinistra (quello col trattino, per capirci) ci stava solo per rappresentare le ragioni del centro, quello cattolico, meglio ancora. Per cui ha preso le distanze dalla nuova formazione politica e, per nulla imbarazzato dal ruolo istituzionale ricoperto, si messo addirittura al lavoro per favorire la nascita di una coalizione diversa da quella che l’aveva eletto. Ma non è questa la ragiona del contendere attuale, quanto le esternazioni del Presidente Cozzari in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno con la quale l’ente traccia un bilancio dell’attività svolta nei 12 mesi passati. A Fogliari e al gruppo PD (tutto intero questa volta), non è proprio andato giù soprattutto certa affermazioni più prettamente “politiche” rilasciate in quella circostanza dal Presidente col trattino, che non ha neppure rinunciato ad attribuirsi un eccessivo ruolo. Ecco, allora, che ha deciso di mettere nero su bianco il suo pensiero, che ha affidato, naturalmente, all’Ufficio Stampa della Provincia. “In particolare, il Gruppo del Pd – ha detto - evidenzia che i risultati e gli obbiettivi raggiunti dalla Provincia sono frutto di scelte ed indirizzi politici per i quali hanno contribuito tutte le forze della maggioranza che sostengono questa Amministrazione; senza il contributo ed approvazione, in sede di bilancio, non si sarebbero raggiunti gli obbiettivi enunciati”. “Le affermazioni politiche del Presidente, del tutto personali – ha poi rincarato - non possono comunque, condizionare questa maggioranza, né essere condivise dal Gruppo del Pd” che “facendo proprie le indicazioni del nuovo Partito Democratico, persegue, come scelta strategica, obbiettivi di profonda innovazione della politica, puntando a grandi aggregazioni per consentire una migliore funzionalità delle Istituzioni e quindi per poter dare risposte certe, immediate e trasparenti ai cittadini; combattendo l'idea del ‘vecchio centrismo’ della politica dei 'due forni', pastoia ormai consegnata alla storia”. “Infine - prosegue Bogliari - si ribadisce che le affermazioni di Cozzari, rispetto alla gestione di Enti importanti quali Regione e Comune di Perugia, non possono essere condivise poiché mirano a lacerare lo spirito di collaborazione che, a maggior ragione, deve essere improntato ai caratteri della solidarietà quando si è anche in presenza di problematiche complesse” . E “Il Gruppo del Pd, sul quale ricade la massima responsabilità politico gestionale, assieme alle altre forze che compongono la maggioranza, non si sottrae ad alcun confronto politico amministrativo al fine di elaborare strategie condivise, ed è in grado di garantire - conclude il comunicato - il mantenimento di una correttezza politico gestionale, per ribadire il ruolo irrinunciabile di questo Ente intermedio quale è la Provincia”. Immediata la replica di Cozzari, affidata anche questa all’Ufficio Stampa, per dire:“In nove conferenze stampa di fine anno ho sempre e ampiamente riconosciuto il contributo determinante dell'azione politica della maggioranza eletta insieme a me, per il raggiungimento degli ottimi risultati dell'ente. Non capisco quindi le puntualizzazioni espresse da Bogliari”. “La mia posizione politica, in questo momento - continua Cozzari - non v'è dubbio che è personale e quindi non assimilabile a quella del Pd. Sarei, inoltre, felice che mi si spiegasse da quali espressioni, sarebbe nata la presunta polemica con la Regione e il Comune di Perugia, nei confronti dei quali, invece, è stata sempre ribadita la disponibilità alla massima collaborazione, per risolvere insieme i problemi delle nostre comunità”. “Infine, sui vecchi centrismi e la politica dei 'due forni' - conclude il presidente della Provincia - bisognerebbe essere più chiari e storicamente più precisi, prima di riproporre luoghi comuni di moda, ma inesistenti. Comunque, è sempre auspicabile, su tutto, un sereno e aperto confronto politico, nelle sedi opportune”. Condividi