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di Nicola Bossi La riunione del centrosinistra - vecchia maniera - a Perugia per parlare delle amministrative, avvenuta ieri pomeriggio, non ha svelato tutte le sue carte sulle pagine dei giornali cartacei. Se il Prc - per voce di Della Vecchia - ha smontato con poche premesse - portando con se anche i Comunisti Italiani sulle stesse tesi - il piano del coordinatore comunale Giacomo Leonelli che aveva dettato i tempi per le primarie di coalizione; vuol dire che nel maggior partito del centrosinistra non c'è grande chiarezza. La questione Boccali - L'attuale assessore comunale all'urbanistica è già in campagna elettorale convinto che si facciano le primarie o di coalizione o di partito. Sia sulle prime che sulle secondo c'è molto scetticismo: lo stesso Stramaccioni, capo provinciale del Pd, non convintissimo. Il Prc ha capito bene che parlare di primarie, vuol dire far passare in secondo piano il programma di sviluppo per il capoluogo e il fattore alleanze. Per questo Della Vecchi ha chiesto a Leonelli "Boccali è il candidato del Pd oppure è uno dei possibili candidati del vostro partito?". Su questa domanda c'è stato il silenzio più atroce: nessuno a difesa Boccali. Quando invece si potevano tenere alti i toni. Segno di non chiarezza interna. Il male di Boccali sembra essere: che nessuno gli dice sì alla sua candidatura - almeno nei vertici - ma allo stesso tempo nessuno gli dice neanche di no. Nuovo sviluppo - Giacomo Leonelli è stato bravo nel corso della riunione almeno su un paio di punti: il primo riguarda sul nuovo sviluppo non più legato - a suo dire - al cemento, ma alla tecnologia, al rapporto con l'Università, ai servizi da creare intorno alle famiglie. Il secondo punto di bravura è stato nel dire che "non è il cemento cattivo, ma essendo cambiato il modello economico serve una nuova via". In questa maniera ha salvato la faccia della Giunta comunale che appoggia da cinque anni. Alleanze future - 'Mbè non è che si è capito poi più di tanto. A forza di parlare di primarie, la sola Rifondazione ha chiesto programmi e di capire chi siamo a sedere al tavolo per la cena. L'unico che è andato oltre il confine è stato Peppino Lomurno (Idv) che ha detto di volere l'Udc in coalizione sempre che sia compatibile con il patto etico. Senza paura - Rifondazione se non crede nel progetto di sviluppo deciderà di andare per conto suo. I candidati non mancano: dal segretario Vinti, fino a Ciccone passando per lo stesso Fabbri. Condividi