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Un incenitore a San Sisto. Non è certamente una novità. Lo stanno chiedendo in tanti: dal sindaco Renato Locchi al suo vice-sindaco Nilo Arcudi. E nel giorno - avvenuta ieri sera - della presentazione del progetto di Rifondazione sui rifiuti che di fatto è innovativo e a impatto zero, si incomincia a scoprire proprio da Ponte della Pietra che quel bestione che sbuffa cenere e diossina è superato e pericoloso. Roberto Ciccone, medico e presidente del Consiglio comunale di Perugia, lo dice chiaramente alla platea, togliendosi dalla melma degli interessi istituzionali per abbracciare quelli della gente e della loro salute. "La storia di Perugia è una di quelle all'avanguardia: dalla mobilità alternativa fino al modello sociale dato ai cittadini. Sui rifiuti, bisogna essere onesti, questa sperimentazione non c'è. E non si vuole". Il presidente del Consiglio passa ad analizzare i desiderata dell'amministrazione comunale. "La voglia di ospitare a Perugia un inceneritore, più volte espressa dal sindaco Locchi, è difficile da capire. Insistere come si sta facendo è puramente ideologico. L'inceneritore è una tecnologia vecchia, superata e rischiosa per l'ambiente e per la salute dei cittadini. E' uno strumento che può rappresentare la sconfitta della politica cittadina che non ha la forza, nonostante i nuovi sistemi presenti sul mercato, di trovare soluzioni migliori". L'inceneritore a San Sisto, durante la serata di proposta del Piano di Rifiuti, ha di fatto scatenato un nuovo comitato civico contro questa struttura. Dalla platea un gruppo di cinque persone di San Sisto, Sant'Andrea delle Fratte e Ponte della Pietra hanno annunciato la nuova struttura: "vogliamo capire, avere altri dati - hanno affermato - ma non tanto per essere l'organo del no, ma per capire se ci sono alternative a questo progetto. Certo appare difficile capire oggi perchè si sceglie san sisto dove si è creato il più importante polo ospedaliero della città, dove si è fatta spostare l'università e dove la demografia indica una crescita sostenuta negli ultimi dieci anni". Condividi