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Quanto fossero legate a problemi di natura squisitamente morale le ragioni del rifiuto di Celestino V al soglio pontificio lo insegna la storia. Quelle che hanno determinato il rifiuto di Benedetto XVI a presenziare all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università La Sapienza sono però più oscure. Cristo non conobbe rifiuti dettati da “senso opportuno”, che in altri termini potrebbe essere spiegato come opportunismo politico. Se la scelta è stata quella di negarsi, il Papa faccia ricadere unicamente su di sé la relativa responsabilità, anche perché la “mascherata” organizzata dal collettivo studentesco avrebbe corso il rischio di far impallidire chiunque abbia sentore dell’altra, quella ignobile, subita da Galileo processato e condannato per dottrine eretiche, per tre giorni costretto a montare un asino, indossare il saio dei penitenti, calzare un cappello con orecchie d’asino e subire derisioni, scherni, insulti e lazzi da parte del popolino romano. Se la procedura accademica è quella usuale di avere una ”letio magistralis” da un personaggio esterno all’università, c’è piuttosto da chiedersi in nome di quale principio si sia preferito il papa già torbidamente sovraesposto - ma non certo per ragioni evangeliche, visto che quotidiani e testate televisive fanno a gare per pubblicizzare ogni sua uscita - a qualunque altro intellettuale degno di maggior nota e, soprattutto, di indiscutibile fede dialettica. Tra le righe, invece, compare, bieco e sordido, l’opportunismo di matrice clericale in auge dopo il conservatorismo politico del cardinal Ruini e della curia romana a voler sottomettere le ragioni laiche dello stato a quelle confessionali della chiesa ed ad occupare tutti gli spazi disponibili per ragioni pubblicistiche, non evangeliche. Una chiesa che preferisce gli sfarzi preconciliari delle messe in latino, che non conosce dibattiti interni, che censura ogni forma di dissenso con l’autoritarismo dei regimi assolutistici e, nonostante l’appoggio di laici devoti e oscurantisti, che crea forti disagi tra i credenti che ancora vorrebbero il vangelo alla base della scelta cristiana. Condividi