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Se gli operai e i lavoratori dipendenti in genere stanno vivendo in bolletta, è difficile capire quanti sono e come vivono gli artigiani, i giovani a partita iva - spesso un modo per camuffare dei dipendenti senza pagarci tasse sopra - e i piccoli agricoltori. Non hanno diritto a cassa integrazione, non hanno avuto nessuna agevolazione dal Governo centrale con i bonus e la card, ma soprattutto non otterranno nell'80 per cento dei casi dei finanziamenti della regione perchè ditte individuali. Questi sono altri poveri: allungo corteggiati dal centrodestra - poi scaricati dalla Pdl perchè ceto troppo medio-basso -, non visti bene dal Pd rivalutati ora dal Prc di Ferrero ma che deve fare ancora breccia nei loro cuori e nei loro portafogli vuoti. Quanti vivono sotto la soglia di povertà? Difficile dirlo. Quanti euro hanno da investire o per sopravvivere? Altrettanto difficile dirlo. Le linee di emergenza della Regione gli porteranno qualcosa in mano? Forse sì e forse no. In Umbria non sono la spina dorsale del reddito procapite: ma sono pur sempre le braccia. E perchè non se ne fa nulla? Condividi