spoleto1.jpg
Milena Cenci (Pdci), membro della fondazione Festival, replica al consigliere Vus Angelo Mariani a proposito del prossimo sindaco e della Spoleto che sarà SPOLETO - La polemica sulle candidature per l'elezione del prossimo sindaco di Spoleto si infiamma e si infittiscono le polemiche. Questa volta registriamo l'intervento di Milena Cenci, esponente del pdci di Spoleto e membro della Fondazione Festival, che ci ha inviato la seguente nota: "Prendo atto con piacere che il membro del cda della Vus Angelo Mariani, nonché noto assicuratore di una delle agenzie più attive nel territorio, interviene sulla stampa locale nel dibattito che si è aperto, all’interno dei partiti e non solo, sul futuro sindaco della città del Festival. Ho riletto molte volte il suo intervento e, tanto per cominciare, non mi ritornano i conti sul numero degli anni di amministrazione Brunini: non sono dieci? Gli ultimi due anni dove sono andati a finire? Nell’articolo il signor Mariani afferma che il prossimo sindaco della città dovrà essere circondato da una squadra coesa con obbiettivi e un programma comune, ma non era ciò che la coalizione di centrosinistra da sempre chiedeva? Tralasciando le polemiche, certamente questo programma dovrà essere condiviso e, soprattutto, dovrà essere all’insegna della discontinuità con la vecchia amministrazione. Sono necessari forti innovazioni nei metodi ma anche nelle priorità politiche. Occorre che il lavoro e l’occupazione ritornino al centro di ogni azione amministrativa, come il rilancio della città nel suo insieme. Il centro storico, che per anni ha rappresentato il principale fattore produttivo, è ormai completamente svuotato. Le sole persone che vi passeggiano sono coloro che dopo anni, anni, ancora lavorano nei cantieri infiniti che non hanno portato alcun vantaggio alla città, ma solo disagi e degrado urbano. Siamo consapevoli che ci aspettano anni difficilissimi, e non solo per la grave crisi economica internazionale che già si sta abbattendo sulla debole struttura produttiva locale, ma anche a causa del lunghissimo cappio al collo causato dalla stipulazione, da parte dell’amministrazione uscente, di un mutuo ventennale che scadrà nel lontano 2026. Il nostro primo cittadino è stato certamente un sindaco 'totalizzante', un re Sole che verrà ricordato come colui che, invece di edificare una reggia sontuosa, alle giovani generazioni lascerà un mostro di cemento. Lo ricorderemo perché ci ha imbevuto di feste, di cerimonie e inaugurazioni propagandistiche. Ma sarà anche ricordato per i numerosi viaggi che l’hanno portato in paesi lontani: la sua grandeur ha fatto sì che i momenti partecipativi si restringessero sempre di più, si veda la mancata costituzione delle circoscrizioni, racchiudendoci in una reggia dorata. Una nota a parte la voglio dedicare al Festival di Spoleto, non solo perché sono membro della fondazione ma anche e soprattutto perché, negli anni passati, sono stati scritti fiumi di parole sulla 'allegra' amministrazione contabile e sulla scarsa trasparenza dei bilanci nella gestione; e hanno tentato in tutti i modi di farci dimenticare, con numerosi proclami all’insegna del cambiamento, anche quello che di buono era stato fatto. Noi giovani sappiamo riconoscere bene i meriti o le responsabilità di coloro che ci hanno preceduto nell’amministrazione della cosa pubblica; per queste ragioni non ci stancheremo mai di essere riconoscenti verso il Maestro Gian Carlo Menotti, colui che ha avuto il merito, l’intuizione e la genialità per dare vita a questa manifestazione. A lui e lui solo si deve dire 'grazie' se la città è oggi conosciuta ed amata in tutto il mondo". Condividi