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PERUGIA – Si avvicina la data del 12 dicembre, giornata per la quale la Cgil ha proclamato uno sciopero generale chiamando alla protesta milioni di lavoratori e di giovani per imporre al governo un “Piano anticrisi” all’altezza delle difficoltà che ci sono poste da una crisi che ha messo a nudo le grandi difficoltà che incontra l’economia reale nel nostro Paese e che non possono essere certo affrontate e risolte con le irrisorie misure sin qui disposte dal governo Berlusconi. In vista di quell’importante appuntamento i segretari generali della Manlio Mariotti (Cgil Umbria), Mario Bravi (Cgil Perugia) e Lucia Rossi (Cgil Terni) hanno coinvolto tutti i partiti politici illustrando loro, con una lettera, le ragione che hanno spinto il più grande sindacato d’Italia a proclamare da solo questa grande giornata di lotta. Nelle lettera in questione si sostiene che la crisi finanziaria mondiale “sta manifestando con impressionante i suoi effetti sulla economia reale del pianeta” e che “il nostro Paese, già da qualche mese subisce il rallentamento dell’economia mondiale e il freno dei consumi interni”. Siamo perciò in presenza di una recessione conclamata, per cui, di fronte “agli effetti negativi incombenti sulla occupazione, sui redditi da lavoro e pensionati, sulla insufficiente per chi, precario, flessibile o immigrato, sta perdendo il lavoro”. Come pure siamo in presenza di pesanti conseguenze “sulle imprese, soprattutto quelle piccole e medie che necessitano di certezze di credito per mantenere la loro attività”. Per questo la Cgil ritiene che ci sia bisogno di una terapia d’urto e di politiche di emergenza per impedire che a pagare gli effetti di questa crisi, che non sarà breve, siano solo i ceti più deboli del Paese che sono stati già fortemente penalizzati negli ultimi anni. Invece, affermano i tra segretari, “Il governo nazionale con la finanziaria 2009 e con i rapporti privilegiati che intrattiene con Confindustria continua a sostenere ed a far approvare in Parlamento misure inadeguate e sbagliate rispetto alla congiuntura in atto, preoccupandosi di mantenere pesanti tagli alla spesa sociale e sanitaria e tentando di provocare divisioni tra le organizzazioni sindacali”. A tutto ciò si oppone la Cgil che chiede con forza un tavolo presso la Presidenza del Consiglio per affrontare con maggiore efficacia la crisi e che ha riassunto in una piattaforma ampia e articolata per “dare priorità all’occupazione, al sostegno ai redditi da lavoro e pensioni e agli investimenti di qualità”. Questo – si afferma ancora nella piattaforma- è il cuore di una strategia che attraverso il ‘Piano anticrisi’ la Cgil intende approfondire con Cisl e Uil e contemporaneamente valutare attraverso una campagna di ascolto con tutte le forse sociali e politiche, aprendo una fase di iniziative e di mobilitazione “affinché i drammatici problemi che investono l’Italia e le persone diventino finalmente una priorità condivisa”. Condividi