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PERUGIA – “Il fiume Clitunno ha bisogno di una cura, non è un malato grave ma va salvato. Ecco perché Provincia di Perugia insieme a Regione Umbria, Arpa e Comuni che si affacciano lungo il suo corso hanno sottoscritto un Accordo di programma per bonificarlo. Prima però verrà fatta una mappatura dettagliata sulla qualità delle sue acque e dei fondali”. Ad annunciarlo è stato l’assessore provinciale all’Ambiente, Sauro Cristofani intervenuto nella seduta consiliare del 2 dicembre. In discussione, appunto, la mozione avente ad oggetto “l’inquinamento fiume Clitunno” presentata dal consigliere Luigi Andreani (Gruppo misto), che è passata all’unanimità con 23 voti a favore. “Lo studio a cui è sottoposto il Clitunno dovrebbe essere ripetuto per molti fiumi della nostra provincia”, ammette Fausto Cocciari (Prc–Se). “Maggiore attenzione da parte della Provincia soprattutto nei confronti delle aziende che scaricano nelle sue acque” è richiesta, invece, da Giampiero Panfili (An) il quale chiede, inoltre, che “si controlli anche l’acqua che viene prelevata dai campi limitrofi per uso irriguo”. Per il capogruppo del Partito Democratico, Lazzaro Bogliari “scaricare sul Clitunno è un delitto”; per Stefano Ceccarelli (Prc-Se) “la Provincia con questa mappatura dimostra di curare gli interessi strategici del territorio”; Lorenzo Delle Grotti (Partito Socialista – Pse) si “sente vicino a queste problematiche”. Andreani si è ritenuto “soddisfatto” della risposta ricevuta dall’assessore, anche se gli risulta che “ancora vi sono scarichi abusivi”. Ricordiamo che la decisione di presentare una mozione per salvare il fiume che scorre vallata spoletina è stata dettata “dai danni gravissimi all'ambiente, alla fauna, alla flora, all'agricoltura e a quella qualità della vita che era un punto qualificante della nostra Verde Umbria”, si legge nel testo. “I corsi d'acqua che scorrono in questa vallata – continua - (Marroggia e Clitunno solo per citare i più importanti) sono irrimediabilmente malati ed il terreno, un tempo fertilissimo delimitato da questi corsi d'acqua, è stato oggetto di scempi ambientali irrimediabili quali il nuovo tracciato della Flaminia e discariche abusive che hanno riversato tonnellate di sostanze altamente tossiche e inquinanti come metalli pesanti e il cromo esavalente”. Condividi