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PERUGIA - ''La programmazione di una serie di incontri sui regolamenti attuativi della riforma da tenersi nel mese di dicembre e il Tavolo comune per la fissazione dei nuovi criteri per la razionalizzazione della rete scolastica entro la prossima primavera danno concretezza ad una volonta' di riaprire un dialogo'': commenta cosi' l'assessore regionale alla formazione, Maria Prodi, l'incontro avvenuto nei giorni scorsi con il ministro Gelmini. ''Le Regioni - ha detto l'assessore - hanno manifestato preoccupazione per la ristrettezza dei tempi disponibili alla introduzione dei nuovi indirizzi per la scuola secondaria superiore, anche ove fossero posticipate le iscrizioni di qualche settimana. La proposta dei nuovi ordinamenti sara' resa pubblica solo ai primi di dicembre. Da allora andrebbe impostata la discussione sul merito, stabiliti i meccanismi di confluenza dei vecchi ai nuovi indirizzi, modificato il piano dell'offerta formativa regionale,riorganizzati i 'Pof' delle scuole, rifatto l'orientamento alle famiglie, tutto prima di procedere alle iscrizioni''. Secondo la Prodi, ''inoltre - e' detto in una nota della Regione - l'eventualita' prospettata dal ministro di procedere all'introduzione dei nuovi indirizzi solo per l'istruzione tecnica ed eventualmente dei licei - ha precisato l'assessore - lascia qualche timore sulla sorte degli istituti professionali, ancora una volta nel cono d'ombra e a rischio di essere confusi con la formazione professionale regionale. La lunga incertezza sull'autonomia reciproca di istruzione tecnica e professionale e' stata sciolta, ma il rischio e' che alcuni indirizzi dei professionali vengano ricondotti ai tecnici restringendo l'offerta per quella utenza che trova nell'istruzione professionale una scuola adatta ai propri bisogni formativi, tenuto conto anche della volonta' della Regione Umbria di costruire intese con le scuole sulle qualifiche triennali per mantenere anche la triennalita', oltre al diploma''. ''Atro tema scottante su cui si aspettano i regolamenti - ha concluso l'assessore - e' la scuola primaria. In pratica, il modello ristretto a 24 ore sara' prevalente, o come suggerisce la commissione cultura della camera, solo su esplicita richiesta? Abbiamo chiesto al ministro che il tempo pieno venga non solo salvaguardato, ma che si proceda a un riequilibrio fra regioni che godono di una percentuale maggiore e regioni meno favorite, come la nostra''. Condividi