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CITTA' DI CASTELLO - Un progetto per investimenti innovativi, ricerca e sviluppo del valore di 11 milioni di euro, che vede 9 aziende dell'Umbria concorrere al bando regionale per reti stabili di imprese. E' il biglietto da visita con cui stamattina si è presentato “Pomegraf”, il nuovo aggregato di soggetti nazionali ed internazionali che operano nel settore della grafica, sorto a Città di Castello nel solco tracciato da Pomec, il polo della meccatronica dell'Umbria che da un anno opera sui versanti della ricerca e della formazione. L'esperienza, che nasce dall'incontro con l'Università degli Studi di Perugia di aziende che operano nel settore della grafica come costruttori (Agfa, Kba-Italia, Canon, Cmc, Hi-Flex, Logica Sistemi) e utilizzatori di tecnologia per la stampa (15 aziende di Umbria, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige) che condividono la comune finalità di sviluppare progetti innovativi per i processi produttivi, la gestione d'impresa e l'internazionalizzazione, è stato illustrato nella sede del Pomec ai rappresentanti del Ministero dell'Università e della Ricerca, delle istituzioni locali e del mondo dell'imprenditoria e del credito. La scelta strategica di investire su un sistema misto pubblico-privato, che vede le aziende mettere in gioco le rispettive esperienze per innovare la produzione e innalzare i livelli di competitività, inquadrata dal presidente di Pomec Giuseppe Lucidi, dai responsabili dei partner tecnologici e dell'ateneo perugino, è stata accolta con favore, sia dal sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini (“c'è bisogno come l'aria di opportunità come Pomegraf, dove si mettono insieme i saperi dell'Università e del mondo dell'impresa per guardare al futuro”), che dal presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti. “L'Umbria – ha detto la governatrice della regione - ha sempre investito a partire dal 2004 su un'idea di sviluppo che ponesse al centro le reti di imprese e facesse delle aziende trainanti e più dinamiche nei rispettivi settori un fattore di crescita e di sviluppo per l'intera regione. In questo quadro, l'esperienza di Pomec, prima, e di Pomegraf, adesso, rientra esattamente nell'ottica che perseguiamo ed è quindi la scelta giusta da fare, anche nella prospettiva tracciata dalla legge sulle politiche industriali dell'Umbria che punta proprio sui poli di innovazione”. Un plauso all'impostazione di Pomegraf è venuto anche dal dirigente del Miur Fabrizio Cobis, che ha parlato del nuovo ruolo cui sono chiamate le istituzioni, “che devono guardare al livello locale e nazionale, ma anche e sempre più a quello ultranazionale, vincolando i finanziamenti a reali programmi di innovazione”. Di “un'esperienza fondamentale per portare il sistema di imprese italiane in Europa” ha infine parlato Alessandro Sciolari, di Assoknowledge, l'associazione di Confindustria che opera nell'ambito dei Servizi Innovativi e Tecnologici, che ha individuato nei nuclei di aggregazione come Pomec e Pomegraf “l'unica via per confrontarsi con il sistema produttivo europeo, in un momento nel quale, la crisi dell'economia e della finanza sta avendo un effetto 'safety-car' che consente all'Italia di riallinearsi ai Paesi più sviluppati e cogliere l'occasione di porsi sui mercati con una nuova competitività”. Condividi