inceneritore asm terni.jpg
TERNI - La Giunta municipale, riunita questa mattina alle ore 10.30 a palazzo Spada, è stata informata dal Sindaco delle nuove iniziative giudiziarie connesse all’inceneritore municipale che hanno prodotto stamane il sequestro dell’impianto di Maratta e l’invio di informazioni di garanzia al Sindaco stesso e ad altri otto tra Amministratori e tecnici dell’ASM. “La Giunta municipale – si legge in una nota diramata al riguardo -, nel pieno rispetto dell’autonomia della Magistratura e fiduciosa su un esito rapido e chiarificatore delle indagini che si protraggono per altro da oltre un anno senza che mai fosse stata assunta, sino ad oggi, alcuna misura cautelare o sospensiva sull’inceneritore, ha espresso piena solidarietà al Sindaco, al Presidente dell’ASM ed agli altri amministratori e tecnici inquisiti, ricordando come ciascuno dei presunti addebiti oggi formalizzati sia già stato oggetto, nel corso di questo anno, di ampie controdeduzioni non solo dell’ASM stessa ma anche dell’ASL, dell’ARPA e di altre Agenzie preposte alla prevenzione, al controllo ed alla tutela ambientale e della salute”. “In merito al provvedimento del sequestro degli impianti di Maratta, la Giunta municipale ha espresso vivissima preoccupazione per gli effetti che tale misura, che giunge oltre un anno dopo l’avvio delle indagini, potrà avere sul funzionamento della raccolta e trattamento dei rifiuti a Terni, città che è sin qui riuscita a garantire, per sè e per i Comuni collegati, un sistema di trattamento e smaltimento dei rifiuti efficace e conveniente, sistema che rischia ora il blocco in conseguenza del provvedimento di sequestro”. “La Giunta municipale ha dato quindi mandato al Sindaco, confermando piena fiducia sul suo operato, di attivarsi presso il Prefetto, quale Autorità di Governo, al fine di garantire il positivo prosieguo delle attività di gestione del ciclo dei rifiuti a tutela della qualità urbana, della salute e della sicurezza dei cittadini ternani”. Preoccupazioni più che giustificate quelle della Giunta ternana, in considerazione anche della comunicazione al riguardo che sempre questa mattina il direttore dell’ASM, Ing. Onori, ha fatto allo stesso sindaco Raffaelli per informarlo del fatto che “a seguito del sequestro odierno dell’impianto di selezione e trasferenza siamo impossibilitati a trasportare ad Orvieto i rifiuti solidi urbani provenienti dalla raccolta, in quanto i mezzi autorizzati (scarrabili) al trasporto dalla nostra piattaforma ad Orvieto non possono essere caricati, mentre i nostri automezzi (compattatori ed automezzi di piccola taglia) sono autorizzati a trasportare rifiuti solidi urbani solo nell’ambito del nostro territorio comunale”. “Nella nostra piattaforma – scrive sempre l’Ing. Ori - vengono conferiti altresì, i rifiuti di 12 Comuni del sub-ambito ternano ed il blocco del sistema si riflette di conseguenza anche sulla loro raccolta e successivo smaltimento. La mancata riattivazione del sistema di selezione e trasferenza comporta l’impossibilità di raccogliere i rifiuti depositati nei cassonetti con conseguente pregiudizio per la salute e la incolumità pubblica”. Al riguardo va anche ricordato che l’inceneritore in questione era fermo dal dicembre scorso per lavori di manutenzione ordinaria svolti dall'Asm (Azienda servizi municipalizzati) che lo gestisce. Erano invece regolarmente in funzione fino a stamani la stazione di trasferenza e gli impianti connessi, anche questi oggetto del provvedimento dei magistrati, nei quali vengono selezionati i rifiuti poi destinati alla discarica di Orvieto. L'inceneritore era stato costruito nel 1975 dal Comune di Terni che si trova nella zona di Maratta Bassa, a ridosso del fiume Nera e della zona industriale di Sabbione. Dopo un breve periodo di funzionamento, è stato sottoposto ad un lungo e radicale processo di ristrutturazione per adeguarlo alle nuove normative trasformandolo in termovalorizzatore di rifiuti con produzione di energia elettrica ed entrato in servizio in questa nuova veste il 12 marzo 1998. L'impianto è strutturato in due linee ed è in grado di termodistruggere ogni giorno 150 tonnellate di frazione secca da rifiuti. Ciascuna linea è tra l'altro dotata di un post combustore, in grado di funzionare ad una temperatura superiore a 950 gradi. Il sistema, tramite una caldaia a recupero, può fornire sette tonnellate-ora di vapore (cinque magawatt) ad una turbina del tipo a condensazione multistadio che, accoppiata ad un alternatore, ha una potenza nominale di 2 mila 800 chilowatt. Uno dei principali obiettivi dei vari interventi di miglioramento operati – sta scritto sul sito Internet dell’azienda - è stato la riduzione degli inquinanti nei fumi prodotti dall'impianto, “ottenuta grazie ad avanzati sistemi di riduzione delle emissioni”. Nella stazione di trasferenza e gli impianti connessi vengono invece selezionati circa 24 mila tonnellate l'anno di rifiuti. Condividi