Improvvisarsi ladri di rame in Umbria, dopo anni di onesto lavoro in fabbrica. E' la metamorfosi che alla Thyssen di Terni ha colpito quattro operai dal 2007 ad oggi. L'ultimo è stato beccato ieri notte con oltre 75 chili di rame. In casa ne aveva un altro quintale. Ora rischia il licenziamento in tronco e la fedina penale sporca.
La tentazione di diventare ladro per il rame è fortissima. Basti pensare che il mercato clandestino dell'oro rosso - il grande materiale per il mondo del lavoro essere resistente e ottimo per la conduzione dell'energia - arriva a toccare gli 8mila euro alla tonnellata. La maggior parte di questa refurtiva va spedita all'Est Europa e all'estremo oriente. E l'oro rosso ormai si ruba da per tutto e con facilità: cimiteri, chiese, zuccherifici, industrie ma soprattutto le linee ferroviarie. I ladri di rame si attaccano a tutto per riuscire a racimolare un po’ di questo metallo. Vasi, tettoie e addirittura crocifissi divelti dalle tombe nei cimiteri umbri; ma anche grondaie di palazzi e di chiese, smontate e portate via per essere rivendute o riutilizzate sul mercato illegale.
I furti di rame in Italia sono raddoppiati nel 2006 rispetto all’anno precedente e il fenomeno sta diventando sempre più preoccupante anche perché le quotazioni di questo metallo sono salite moltissimo. E spesso ad operare nella ricerca di rame sono proprio quelli che fino all'altro ieri venivano definiti cittadini perbene: operai, artigiani, dipendenti di grandi fabbriche. Armati di tronchesi e zainetti fanno di notte questo secondo lavoro. Nel business anche molti stranieri.
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