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Dall'Onu è arrivato un monito: la violenza contro le donne resta un "immenso problema ovunque nel mondo" e in numerose situazioni di conflitto è una piaga "endemica", così l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navy Pillay a Ginevra in un appello contro l'impunità dei responsabili delle violenze. In tutto il mondo oggi si terranno centinaia di iniziative a celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Milioni di donne nel mondo sono vittime di aggressioni e soprusi. In Italia secondo i dati dell'Istat sono quasi 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita. La violenza viene in maggior parte dalla sfera intima delle donne. Sono infatti i partner i responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, che in più del 90% dei casi non vengono denunciate. Cinque milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), tre milioni 961mila violenze fisiche (18,8%). Capelli strappati, spinte, schiaffi, calci, pugni e persino morsi, violenze psicologiche. Oggi decine le iniziative organizzate in tutta Italia, dopo la manifestazione che sabato scorso ha radunato a Roma 50mila donne riunite dalle associazioni femministe e delle studentesse universitarie. Le Acli hanno lanciato una "pubblicità regresso" contro la violenza, e il Telefono Rosa distribuirà oggi a Roma 10 mila copie di una guida per la prevenzione delle violenze. L'associazione ha anche rivolto un appello alle parlamentari per un'azione comune perché sia approvata la legge che istituisce il reato di stalking. La Sezione italiana di Amnesty International ha lanciato una campagna in favore delle donne colpite da Hiv/Aids in Sudafrica: su 5,5 milioni di persone malate il 55% dei contagi riguarda le donne. E l'Ifad, il Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo dell'Onu ricorda che le donne delle comunità povere nelle aree rurali sono particolarmente soggette alla violenza, violenza che viene esercitata sotto diverse forme: abusi sessuali e fisici tra le mura domestiche, stupri, diffusione di Hiv-Aids, pratiche tradizionali, come la mutilazione genitale, e il traffico di esseri umani. L'Ifad ha anche ricordato che la data del 25 novembre ricorda quanto avvenuto nel 1960, quando furono violentate ed uccise le sorelleMirabal, paladine della lotta di liberazione della Repubblica Domenicana dalla dittatura. Condividi