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Si complicano le posizioni di Amanda e Raffaele nell'ambito del processo sulla morte di Meredith Kercher che dovrebbe iniziare il prossimo 4 dicembre, ma che potrebbe slittare al 17 gennaio del 2009 per via dell'incompleta lista testimoni che dovrà presentare l'accusa. Raffaele, alle amiche inglese di Metz dopo l'assassinio, aveva immediatamente offerto un alibi per scagionare la sua fidanzata americana. Afferma Amy Frost: "Lui si è avvicinato e si è presentato, ed ha aggiunto: Amanda era a casa mia la scorsa notte e se ne è andata intorno alle 10,30". Un orario ora messo in discussione dalle testimonianze di un commerciante che dice di aver servito e visto Amanda nel suo negozio alle 7,30 di quel tragico mattino. L'uomo è di fatto entrato come testimone dell'accusa per il processo. Il Pm Giuliano Mignini starebbe di nuovo esaminando i referti medici e la ricostruzione dell'aggressione per capire se il graffio sul collo di Amanda - riferito da una sua coinquilina italiana - può essere stato inferto da Meredith prima o dopo la colluttazione che avrebbe coinvolto anche Raffaele e anche il condannato a 30 anni Rudy Guede. Tra le due ragazze, prima dell'omicidio, si è sempre ipotizzato che fossero volate parole grosse per via del presunto furto di una rata dell'affitto di novembre. Condividi