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Cosa c'è di peggio di una promessa di lavoro o di un contratto atipico? Il turn-over di ingresso nelle micro-aziende. Umbrialeft in questo periodo di crisi ha raccolto una serie di mail che parlano di questo terribile fenomeno che fa perdere tempo ai lavoratori e salva un po' di denari alle mini-aziende o gli studi di consulenza. Ma cosa vuole dire il turno-over di ingresso gratuito? Semplice: contattate un giovane laureato o neo-diplomato che vi ha mandato un curriculum tramite lo spazio internet del vostro sito. Lo convocate in azienda gli date un mese di prova gratuito, se lo passa poi dite di assumerlo. Ovviamente non lo farete: ma se siete degli squali potrete avere uffici pieni di centralinisti, segretari o consulenti del credito che qualche pretica riscono a portarla in azienda. Il tutto a costo zero per un anno e l'immagine che date di voi è all'esterno ottima e rassicurante con tutti questi lavoratori in azienda. Ecco alcuni racconti inviati a Umbrialeft: Lettera firmata - "Sono stata contatta da un'azienda inserita nel mondo del credito al consumo e dei mutui bancari a Perugia. L'amministratore mi ha detto che è un'azienda in via di espansione che ha lanciato sul mercato un franchising in tutto il Paese. Da mille curriculum inviati, il mio è tra i più rassicuranti. Ma non ho esperienza nel campo: quindi un mese di prova gratuita come redattrice delle pratiche, archiviazione, interfaccia con i clienti e segreteria. Accetto. Imparo velocemente le tecniche delle pratiche (molto semplice), archivio, telefono a chi non ha pagato la rata del mese scorso, faccio la centralinistra, prenoto biglietti e redigo tragitti per i nostri consulenti. E non solo: la sera prima di partire devo occuparmi di passare l'aspirapolvere e pulire il bagno. Dopo un mese: il capo mi dice che va bene, che ha preparato il contratto che sarà pronto per fine mese (uno è già passato), in attesa del futuro contratto mi dà come rimborso spesa 300 euro. Da quel giorno inizia il calvario: aumenta il lavoro, gli uffici si lamentano delle pratiche, urlacci del capo. Alla terza settimana convocata nella stanza dei bottoni mi si dice che non sono più grado niente contratto. Posso andare a casa subito. Subito dopo scopro che altri hanno fatto la mia stessa fine". Marina Giuberti - residente a Perugia ma originaria dell'Abruzzo - "Con la laurea in antopologia culturale alla facoltà di lettere non è che gli spazi lavorativi siano tanti. E così: accetto la proposta di fare una prova non pagata per un mese in uno studio che si occupa di consulenze sulla formazione professionale. Siamo proprio all'inizio della presentazione dei bandi dei concorsi che poi gli enti pubblici devono finanziare: devo scrivere a computare tutte le qualità dei corsi da proporre, devo archiviare, devo telefonare ai tecnici e soprattutto mi occupo anche del marketing.Anche 10 ore di lavoro al giorno. Poi alla fine del mese di prova: non si trovano due dossier sui corsi di formazione. E' una tragedia. Io sono convinta di averli archiviati nella stanza apposita e aperta soltanto a me al responsabile dell'azienda. Vengo mandata via. Il giorno dopo però sono richiamata: mi offrono un'altra possibilità. Un mese gratuito di prova. POi se non succede più nulla l'assunzione. Firmo. Finisco il secondo mese. Ma non vengo più richiamata. IL motivo: non sono affidabile. Ecco come l'azienda mi ha succhiato due mesi di lavoro a costo zero". Ecco la truffa del turn-over gratuito d'ingresso: in dodici mesi un'azienda con la scusa dell'inesperienza può avere a diposizion 6 lavoratori. Pagando al massimo, come rimborsi spese, 1200 euro. Non c'è male.... Condividi