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“Il titolare della Umbria Olii, Giorgio del Papa, persevera, con la sua protervia, in un atteggiamento scandaloso nei confronti delle vittime”. A dirlo è Mario Bravi, segretario generale della Cgil Perugia, parlando dell’ultima mossa dell’imprenditore, titolare dell’azienda in cui nel 2006 morirono quattro operai nel processo per accertare le responsabilità dell’accaduto. Del Papa ha prima tentato di ricusare il giudice di Spoleto nel processo penale che lo vede come unico indagato, riuscendo così a dilatare i tempi del procedimento (il 9 febbraio la Corte di Cassazione dovrebbe decidere sulla richiesta di trasferimento avanzata dal titolare dell'azienda di Campello). Poi, non contento, ha inaugurato una nuova teoria giudiziaria, quella di rivalersi sul terreno civile nei confronti delle vittime, chiedendo addirittura un risarcimento di 35 milioni di euro ai loro familiari e all’unico superstite della tragedia. Fino alla scorsa settimana, quando la perizia di parte su cui si basava questa richiesta è stata annullata dal tribunale di Spoleto. “Un fatto che sembrava porre la parola fine su questa triste vicenda – osserva Bravi –, ma non per Del Papa e i suoi avvocati, che nei giorni scorsi hanno impugnato l'atto di annullamento definendolo abnorme", e ricorrendo in Corte d'Appello. "Tutto ciò - conclude il dirigente sindacale – è incredibile e scandaloso. Una ragione in più per partecipare alla manifestazione che terremo il prossimo 25 novembre, a due anni dalla tragedia, a Campello sul Clitunno”. Condividi